Rifiuti a Catania e Motta, la Oikos contrattacca «Aggressioni per distruggere nostra immagine»

«La società ha già conferito apposito mandato ai propri legali affinché la tutelino in sede amministrativa, civile e penale». Per la prima volta negli ultimi mesi prende la parola la Oikos e lo fa in maniera durissima. La ditta di raccolta dei rifiuti – che gestisce ed è proprietaria della discarica di Valanghe d’inverno, a Motta Sant’Anastasia – nelle ultime settimane è stata al centro delle cronache. In luoghi e per motivi diversi. Da una parte il Comune di Catania che proroga il contratto di servizio all’azienda etnea e alla Ipi di Roma; dall’altra il consiglio comunale di Motta che annuncia una mappatura delle malattie respiratorie e dei tumori nell’area cittadina. 

Adesso che la questione dei rifiuti è tornata al centro dell’agenda politica del Catanese, per il colosso della spazzatura è tempo di precisazioni. «La Oikos, ormai da troppo tempo, è fatta oggetto, sotto diverse forme, di attacchi e aggressioni volti a distruggerne l’immagine», scrive Luciano Taurino, l’amministratore delegato, in una nota. Il riferimento è alle vicende giudiziarie che hanno investito la proprietà: prima l’inchiesta Terra mia della procura di Palermo, in cui Domenico Proto – proprietario di Oikos – è accusato per un presunto giro di corruzione nella gestione delle discariche. Poi l’interdittiva antimafia della prefettura catanese, che ha nominato tre commissari straordinari ai quali ha affidato l’impresa.

Ed è proprio sui professionisti messi ai vertici di Oikos da Maria Guia Federico che si concentra Taurino. Si tratta dell’ex generale dei carabinieri Carlo Gualdi, dell’ingegnere Riccardo Tenti e del commercialista Maurizio Cassarino. I cui maxi-stipendi – lungamente discussi sulla stampa – pesano sulle casse aziendali. Nonostante, secondo l’amministratore delegato, «il Consiglio di giustizia amministrativa ha dato atto della insussistenza dei presupposti per la gestione temporanea e straordinaria della discarica da parte degli amministratori nominati dalla prefetta». Il riferimento è a un’ordinanza del Cga che accoglie un ricorso dell’azienda mottese contro il commissariamento. I giudici di Palermo rimandano il procedimento al Tribunale amministrativo di Catania, chiedendo ulteriori verifiche

La prima udienza davanti al Tar si è tenuta alla fine del 2015. Ed è stata subito rinviata alla fine di giugno 2016. Nello stesso periodo in cui scadrà la prima proroga del contratto di nettezza urbana col Comune di Catania. Un rinnovo unilaterale, permesso dalla legge, che non è andato giù ai vertici aziendali, costretti a sottostare alle decisioni dei commissari prefettizi. Questi ultimi, secondo Luciano Taurino, avrebbero avuto un atteggiamento «passivo» nel condurre l’«illegittima» prosecuzione dell’appalto. Contro il quale sembra sempre più accreditata la possibilità di un ricorso che, se andasse a buon fine, darebbe un nuovo scossone alla già intricata vicenda dell’igiene urbana nella città dell’elefante.

Ma nella nota della Oikos entra anche la polemica contro la discarica di Valanghe d’inverno. Secondo un’ordinanza del Cga di gennaio 2016, in quell’area «non sussistono vincoli ambientali». Forte di questo, l’ad Taurino se la prende con il consiglio comunale di Motta Sant’Anastasia e la commissione che ha avviato le audizioni dei medici mottesi e di Misterbianco (Comune limitrofo) per studiare l’incidenza di patologie respiratorie e tumorali. «Non sussiste alcun pericolo per la salute pubblica – attacca Taurino – Con buona pace delle improvvide esternazioni di politici locali». «Diffamatorie», secondo il comunicato aziendale. Che si chiude poco dopo: con l’annuncio delle azioni legali.


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