Riascoltando Sciascia, Consolo, Bufalino e Buttitta

L’idea nasce dalla necessità di realizzare un intervento di ricognizione degli archivi sonori della Rai in Sicilia. Tutto inizia dal riascolto, nei labirinti di viale Strasburgo, a Palermo, nella sede della Rai, di alcuni programmi dal titolo “La cultura e si suoi luoghi”, curati da Loredana Cacicia e Sergio Palumbo, trasmessi in tre cicli di puntate dal 1989 al 1991

Le bobine e gli ampex restituiscono all’ascolto una preziosa miniera di informazioni di artisti e letterati siciliani noti e meno noti, una mole di documenti inediti su varie personalità del mondo intellettuale contemporaneo, ma soprattutto il rapporto strettissimo fra la cultura e il suo luogo di origine. L’occasione per riascoltare le voci di Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino e Ignazio Buttitta è servita a presentare un prezioso cofanetto curato dal Cricd, il Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione e filmoteca dall’assessorato regionale ai Beni culturali.

Dopo il saluto del Capo di gabinetto dell’assessore Sgarlata, Gaetano Pennino, del direttore del Cricd, Giulia Davì, e del dirigente Orietta Sorgi, sul palco del rinnovato auditorium della Rai, ospiti del direttore della sede, Salvatore Cusimano, il figlio di Ignazio Buttitta, l’antropologo di fama

internazionale Antonino, lo storico giornalista della Rai Aldo Scimè, e i curatori delle trasmissioni radiofoniche della Rai, trasmesse nel 1991, Loredana Cacicia e Sergio Palumbo.

“Le voci di questi autori – ha ricordato Giulia Davì nel suo intervento – restituiscono all’ascolto una testimonianza inedita di momenti, luoghi e tematiche fortemente rappresentative della nostra Isola come il mondo delle zolfare agrigentine nella memoria di Sciascia, la marina di Tindari e Sant’Agata di Militello in Vincenzo Consolo, il ricordo degli antichi mestieri nelle prime ispirazioni letterarie di Gesualdo Bufalino, i giardini di agrumi a Bagheria e le lotte contadine contro la proprietà agraria in Ignazio Buttitta.

Toccante la testimonianza del figlio di quest’ultimo, Nino, che ha parlato dei poeti come signori della memoria e dell’oblio. Orgoglioso e soddisfatto del lavoro svolto dai ricercatori dell’assessorato e dai giornalisti Rai, Salvatore Cusimano, che in 4 tappe ha riassunto il lavoro che si sta facendo in questi anni sotto la sua direzione: riversamento delle bobine registrate su supporti digitali, catalogazione, trasmissione di programmi radiofonici con testimonianza storiche, progettazione di un portale che ospiterà sul web tutto il materiale salvato.

“I 4 intellettuali presentati con le loro voci incise sui cd a corredo del libro, ci svelano una dimensione intima e personale – ha detto Cusimano – arricchiscono di qualche apprezzabile sfumatura la loro parola scritta , tesoro della letteratura mondiale”.

Ivan Scinardo

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