Regione: mandare in pensione una parte dei dipendenti. Ma l’Amministrazione risparmierebbe?

NOI NON SIAMO MOLTO ‘ELASTICI’. E CONTINUIAMO A PENSARE CHE MANDANDO IN PENSIONE IL PERSONALE – E DOVENDOLO PAGARE CON I SOLDI DEL BILANCIO – I RISPARMI SAREBBERO TUTTI DA DIMOSTRARE. A MENO CHE L’OPERAZIONE NON SIA QUELLA DI ‘CONGELARE’ LE LIQUIDAZIONI. E DI RIDURRE DRASTICAMENTE LE INDENNITA’…

Purtroppo non siamo molto ‘intelligenti’, perché, contrariamente a quello che fa sapere il Governo di Rosario Crocetta, noi restiamo convinti che mandando anticipatamente in pensione una parte dei dipendenti dell’Amministrazione regionale, la stessa Regione, a nostro modesto avviso, non risparmierebbe.

Ovviamente, se i parlamentari della Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars hanno approvato la norma che prevede il ricorso ai pensionamenti dei dipendenti regionali, hanno le loro buone ragioni.

Perché noi, invece, siamo cocciutamente convinti della nostra di certo errata valutazione? Per due motivi che saranno sbagliati, ma che illustriamo lo stesso.

Il primo motivo per i quale questo provvedimento non ci convince è che la Regione siciliana non ha un proprio Fondo pensioni. Ne aveva uno, funzionante, fino a prima del 1979, quando la Regione aveva meno di 2 mila dipendenti. In quell’anno il Governo e dell’epoca – presieduto da Piersanti Mattarella – decise di eliminare il Fondo pensioni dei dipendenti regionali e di mettere tutto a carico del Bilancio della Regione.

Anche l’Ars dell’epoca fu d’accordo. Forse perché il 110 per cento per i pensionati regionali, che di lì a poco sarebbe diventato la regola, diventava più gestibile con il Bilancio regionale che non con un Fondo pensioni. Chissà.

Nel 2009 la Regione ha provato a ripristinare il Fondo pensioni. Ma l’ha fatto solo sulla carta. Di fatto, come ha ricordato di recente la Corte dei Conti nella relazione sulla ‘parifica’ del Bilancio 2013, la Regione paga oggi una barca di pensionati. Quanti? Leggiamo assieme il passaggio della relazione della Corte dei Conti:

“Al totale dei pensionati direttamente a carico della Regione al 31.12.2013 (pari a 15.871), occorre aggiungere, per una miglior comprensione dell’evoluzione della spesa pensionistica, il personale collocato in quiescenza in base al c.d. ‘contratto 2’ (pari a 378 unità); l’incremento effettivo del numero dei beneficiari, per il periodo 2009-2013, risulta così pari a 1.007 unità, con un aumento del 6,6 per cento. Egualmente si registra, nel periodo 2009-2013, un incremento della spesa per indennità una tantum in luogo di pensioni (+232,7%), dovuto soprattutto alle repentine variazioni in aumento avutesi nel 2009 e nel 2010 e, più di recente, nel 2013 (+345,6%)”.

Il costo dei pensionati della Regione siciliana, oggi, è pari a 641 milioni di euro all’anno.

Ora, se la Regione non ha un Fondo pensioni proprio, il costo dei pensionati – i già citati 641 milioni di euro – sono a carico del Bilancio regionale.

Domanda: perché la Regione, mandando il personale in pensione, dovrebbe risparmiare, visto che deve pagare a tale personale le stesse pensioni? Forse i pensionati costano meno dei dipendenti? Può darsi.

Ma, a questo punto, ci tocca illustrare la seconda nostra convinzione, di certo sbagliata come la prima. A noi hanno insegnato che quando un lavoratore va in pensione gli tocca il Tfr (Trattamento di fine rapporto). Che, in questo caso, potrebbe anche chiamarsi liquidazione.

La Regione siciliana ha un Fondo apposito dove ha raccolto, nel corso degli anni, i Tfr – o liquidazioni – dei dipendenti regionali? Se questo Fondo c’è, per noi sarebbe una notizia. perché noi, di questo Fondo per le liquidazioni dei dipendenti, non abbiamo notizia.

Noi siamo convinti – e ci piacerebbe, se sbagliamo, essere corretti – che anche le liquidazioni sono a carico del Bilancio regionale.

Da qui una domanda, di certo ‘stupida’, come tutto il nostro ragionamento: se la Regione, mettendo in pensione in anticipo una parte del personale, deve pagare pensioni e liquidazioni, siamo certi che ci sarà un risparmio nel breve periodo?

O forse il risparmio sarebbe dettato dal fatto che l’Amministrazione rimanderebbe il pagamento delle liquidazioni ai futuri pensionati? O, magari, li manderebbe in pensione per poi tagliargli le pensioni nell’anno successivo?


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]