Ultimata la selezione dei professionisti chiamati dalla Regione a un monitoraggio straordinario di diverse infrastrutture. Intanto annunciata la realizzazione della strada di montagna che collega Bivona, nell'Agrigentino, a Palazzo Adriano, nel Palermitano
Regione manda 130 tecnici per valutare ponti e gallerie Via alla gara per la strada incompiuta dei Monti Sicani
«Le pessime condizioni della rete viaria in Sicilia non possono più attendere i tempi biblici di scelte politiche e amministrative dell’Anas o delle ex Province. Per questo motivo, già da tempo, il governo regionale ha deciso di intervenire sostituendosi agli enti che sarebbero istituzionalmente preposti a farlo. Il monitoraggio e gli eventuali e successivi interventi sono indifferibili, soprattutto con il sopraggiungere della stagione invernale che mette a dura prova infrastrutture ormai segnate dal tempo e dall’incuria».
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
«Ad agosto scorso – continua il governatore – abbiamo stanziato cinque milioni di euro e dato mandato al Dipartimento regionale tecnico di avviare le procedure per il reclutamento di professionisti esterni. Le procedure si sono concluse con l’individuazione di 130 tecnici per procedere al controllo di 540 strutture stradali tra ponti, viadotti e gallerie. Ci vorrà un po’ di tempo, ma l’importante era partire, ricordando che, comunque, che la Regione non ha alcuna competenza sulle strade dell’Isola, la cui manutenzione è in capo per 17mila chilometri alle Province e per circa tremila allo Stato».
La Regione ha annunciato un altro intervento che interessa le province di Palermo e Agrigento e in particolare l’area dei Monti Sicani. Una strada di montagna lasciata a metà per mancanza di fondi e che all’improvviso diventa trazzera per oltre cinque chilometri. È quella che attraversa i Monti Sicani e che collega i Comuni di Bivona e Palazzo Adriano, due territori che appartengono rispettivamente all’Agrigentino e al Palermitano. Impossibile percorrerla in condizioni di sicurezza, specie quando le piogge la trasformano in una palude. Ecco, allora, che per gli automobilisti diventa obbligatorio un percorso alternativo, che li costringe a passare da Santo Stefano di Quisquina e ad arrivare fino al bivio per Prizzi, allungando di circa venti chilometri.
È così dai primi anni Novanta ma adesso, grazie all’intervento dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, potrà finalmente calare il sipario su quest’altra opera incompiuta. Il finanziamento disposto dalla Struttura commissariale ammonta a due milioni e 430mila euro e i lavori sono già stati messi in gara. Il termine per la presentazione delle domande è stato fissato al prossimo tre febbraio.
«Si tratta di un’infrastruttura viaria – sottolinea il governatore Musumeci – capace di soddisfare tutte le esigenze del territorio e di dare un notevole contributo al rilancio dell’economia locale. La presenza di una strada funzionale, transitabile e sicura tutti i mesi dell’anno, contribuirà inoltre a riavvicinare la gente del luogo alla montagna, per una piena fruizione delle bellezze e delle particolarità paesaggistiche e ambientali che questa è in grado di offrire».
Per comprendere in pieno la portata dell’intervento, basti pensare che, di fatto, sarà realizzato un collegamento fra due centri abitati di province diverse, fra due vallate – quella del Magazzolo e quella del Sosio – fra due strade statali, la 118 e la 188. E avvicinare, inoltre, due realtà economico – culturali che fino ad oggi non riescono a interagire perché isolate l’una dall’altra, promette di avere una ricaduta positiva in diversi settori produttivi e commerciali: agricolo, zootecnico, artigianale, turistico.
(Fonte: presidenza della Regione siciliana)