Ennesima giornata convulsa in Sicilia nel percorso di avvicinamento alle Regionali. Nel giro di dodici ore si è passati dalla sensazione di un accordo trasversale sul nome dell'ex presidente del Senato a una nota del partito di Berlusconi che spariglia le carte
Regionali, l’ipotesi Schifani come candidato del centrodestra Ok di Cuffaro, Lombardo e FdI. Ma Forza Italia: «C’è Miccichè»
Se qualcuno non fosse ancora convinto dell’instabilità che caratterizza la campagna elettorale per le Regionali, la prova del nove è arrivata oggi. Nel giro di dodici ore, la partita, che stamani sembrava quasi chiusa con il nome di Renato Schifani che sembrava avere convinto tutti, rischia nuovamente di aprirsi o comunque di tornare nel caos. In serata, infatti, è arrivata una nota di Forza Italia, in cui si sottolinea la possibilità di pescare al proprio interno il nome da candidare a palazzo d’Orleans. Non uno a sorpresa, bensì Gianfranco Miccichè. E questo nonostante il diretto interessato in questi giorni abbia smentito la possibilità sostenendo di non avere le forze per portare avanti il gravoso incarico di governatore. «Il centrodestra unito – si legge in una nota del gruppo siciliano di Forza Italia – è un valore assoluto, imprescindibile. Forza Italia è baricentro del centrodestra e si candida a guidare la Regione Siciliana. Fermo restando l’autorevolezza e la statura politica sia del presidente Renato Schifani sia di Stefania Prestigiacomo, tutta Forza Italia Sicilia si stringe attorno al proprio commissario regionale Gianfranco Miccichè ritenendolo oggi l’unico in grado di poter rappresentare tutte le componenti del partito siciliano e in grado di portare al successo tutta la coalizione».
Una presa di posizione che senz’altro desta scalpore, se si considera che a proporre Schifani – in una terna di nomi in cui comunque era compreso anche il presidente dell’Ars – era stato Silvio Berlusconi. Nel corso della giornata a esprimere i propri favori nei confronti dell’ex presidente del Senato erano stati in molti. Da Fratelli d’Italia, con Ignazio La Russa che ha confermato il proprio benestare verso Schifani così come quello di Giorgia Meloni, a Totò Cuffaro. Il leader della Democrazia Cristiana Nuova aveva dichiarato: «Abbiamo sempre detto che ci saremmo adeguati a una candidatura che unisse anziché dividere – ha detto Cuffaro – Il profilo di Renato Schifani per noi è assolutamente gradito, ma è fondamentale che la candidatura venga condivisa dall’intera coalizione». Il via libera all’ipotesi Schifani era arrivato anche dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla. «Le imminenti elezioni regionali impongono una rapida sintesi da parte del centrodestra per non disperdere quel patrimonio vincente che ha dato i suoi frutti nel corso delle ultime elezioni amministrative di Palermo. La proposta della candidatura del senatore Renato Schifani, già presidente del Senato, gode di credibilità istituzionale e autorevolezza tali da poter costituire un’importante proposta da parte della coalizione di centrodestra in vista del voto alle regionali», ha detto il primo cittadino.
Nel pomeriggio poi si era espresso anche Raffaele Lombardo. L’ex governatore a nome dell’Mpa, che in Sicilia è federato con la Lega, aveva apprezzato l’ipotesi Schifani, sottolineando tuttavia l’instabilità di questi giorni all’interno della coalizione. «Autorevole la figura di Renato Schifani. Mi preoccupa piuttosto il clima in cui è maturata questa candidatura, come sarebbe maturata qualunque altra. Un clima caratterizzato da incomprensioni e diffidenze. Ho avvisato poche ore fa che il centrodestra stava giocando con il fuoco. Darei seguito all’invito rivolto stamattina da Gianfranco Miccichè: un incontro preliminare tra lui e Fratelli d’Italia e poi con tutti gli altri, che ponga fine alla conflittualità degli ultimi mesi e avvii una fase nuova all’insegna della leale collaborazione», ha detto l’ex governatore.