Secondo l'ex sindaco di Catania, tessitore nella costruzione della coalizione ampia, gli impresentabili «non potranno nemmeno parlare con il nostro presidente». I giornalisti, distratti da un segnale wifi incerto, quasi si perdono le prime due proiezioni
Regionali, il comitato di Musumeci scalda i motori Stancanelli: «Da qui ricostruzione del centrodestra»
Nello Musumeci si farà vedere al suo quartier generale quando i dati sulle elezioni regionali 2017 si saranno stabilizzati, presumibilmente a mattino inoltrato. All’hotel Nettuno, dove il centrodestra ha allestito il comitato elettorale, ci sono invece l’europarlamentare Salvo Pogliese, nelle vesti di padrone di casa, l’ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, che – sottotraccia – avrebbe avuto un ruolo decisivo di tessitura nella ricostruzione del campo conservatore siciliano, e Enrico Trantino.
I giornalisti, in apprensione per l’assenza di un segnale wifi stabile, quasi si perdono le prime tre proiezioni Rai, l’ultima con copertura del campione al 15 per cento. Musumeci e Cancelleri, come previsto, si sfidano in un testa a testa in cui, al momento, prevale di poco il catanese (36 a 34, con Micari al 19,5 e Fava al 9 per cento). Il divario tra i due principali competitors, rispetto alle prime due proiezioni, è aumentato leggermente.
Nessuna esultanza dallo staff e dai politici presenti. Al contrario. Stancanelli, scafato, vaga per i banchi a predicare prudenza. A chi gli chiede se ha seguito le ultime code della polemica sui cosiddetti impresentabili nelle liste della coalizione, ricorda di «aver parlato già nelle scorse settimane», a nome di Diventerà bellissima. «Ritengo che stamattina non si debbano fare polemiche, e si debba guardare al risultato». Dopo, «chi non avrà le carte in regola non avrà nemmeno la possibilità di parlare con Musumeci».
Frattanto il segnale wifi viene potenziato da tecnici contattati dall’entourage del centrodestra. I giornalisti cominciano a rilassarsi. «Di fronte alle resistenze – prosegue l’ex sindaco etneo – alla fine c’è stata un’aggregazione su questa ipotesi civica. Se Musumeci vince con questo ruolo da federatore – conclude – la classe dirigente nazionale non potrà non tenere conto della Sicilia».