Si aprono giornate ricche di incontri e confronti a nove settimane e mezzo dal voto. Qualche certezza inizia a intravvedersi, sebbene continuino a montare i mal di pancia. E se Micari parla già da candidato, c'è chi apre all'ipotesi primarie con Crocetta. Intenzione che consuma lo strappo definitivo di un'alleanza mai davvero nata
Regionali, dalla segreteria Dem ai malumori di Mdp A sinistra si consuma un addio. Ma non con Crocetta
Mancano appena nove settimane e mezzo al voto per le Regionali siciliane 2017. A ricordarlo, sottolineando come il tempo stringa, è stato lo stesso candidato in pectore Fabrizio Micari nel corso della conferenza stampa di presentazione del suo progetto civico. Ma nel centrosinistra siciliano è ancora caos. Nonostante gli endorsement rivolti rispettivamente alla candidatura del rettore dell’università di Palermo da una parte e di Claudio Fava dall’altra, occorrerà verosimilmente aspettare la fine di questa settimana per definire i confini politici della campagna elettorale. A cominciare dalla spina Rosario Crocetta, che non intende indietreggiare sulla sua candidatura. Proprio ieri nel corso della segreteria regionale del Pd è stato il senatore Beppe Lumia a rilanciare il tema delle primarie per la scelta del candidato, segno di una precisa volontà del governatore di ritentare la corsa verso palazzo d’Orleans.
Un punto, questo, che creerebbe non poco imbarazzo in casa dem, mentre il segretario regionale Fausto Raciti si preoccupa di ribadire ancora una volta la disponibilità ad allargare la coalizione ai bersaniani di Mdp e a Sinistra Italiana. «Noi saremo disponibili – dice Raciti introducendo i lavori – all’unità anche ai tempi supplementari. Provo un grande rammarico per la scelta di Mdp-Si di rompere il centrosinistra. Non si comprendono le ragioni visto che il Pd, superando tutte le resistenze interne, ha accettato lo schema politico e il candidato che insieme a Leoluca Orlando avevano proposto». Una scelta che, secondo il segretario Pd, non incontrerebbe il favore del «popolo del centrosinistra», «perché questo ritiene che il campo largo di Palermo sia riproponibile a livello regionale», dice.
Ma a ribadire il no alla coalizione con Alfano sono fonti interne a Sinistra italiana, secondo cui, al di là dei nomi, «è fondamentale tenere unite le forze della sinistra». Nessuna incoerenza, insomma, rispetto a quanto ribadito dal primo momento sulla discontinuità dal governo Crocetta, secondo gli esponenti di Si, che si riuniranno domenica prossima a Caltanissetta per sciogliere il nodo sulle regionali. Intanto questo pomeriggio sarà la volta, a Palermo, dell’assemblea di Sinistra comune, il cartello di movimenti, associazioni e partiti che a Palermo ha sostenuto Leoluca Orlando, conquistando quattro scranni a sala delle Lapidi. Ma le prossime saranno giornate di concertazione per tutte le forze della sinistra: questo pomeriggio si riunirà il coordinamento provinciale di Palermo di Mdp, che invece domani ad Enna riunirà l’assise regionale. Indiscrezioni raccontano di non pochi mal di pancia tra i bersaniani dell’Isola.
Soprattutto alla base, in molti sarebbero disposti a sostenere il percorso di Micari. Ma i vertici del partito sarebbero stati chiari sul no all’alleanza con Alfano. E in questo senso, tra l’altro, l’eventuale conferma del nome di Claudio Fava blinderebbe la presenza del suo stesso partito all’interno della coalizione di sinistra. Intanto nell’arco di questa settimana Ottavio Navarra dovrebbe convocare attorno a un tavolo le forze politiche che si sono dette disponibili a un ragionamento comune, da Rifondazione Comunista a Possibile, passando appunto per Sinistra Italiana e Mdp. Che tra Navarra e Fava intercorrano ottimi rapporti, infatti, è cosa nota. Ma il tema resta la base. E in molti tra i supporters della prima ora del progetto di Navarra non sarebbero entusiasti della virata su Fava. Insomma, anche a sinistra, dopo il niet al progetto civico di Micari, sembra partito il gioco dei veti incrociati. Intanto Raciti osserva i movimenti da lontano e non nasconde un certo risentimento nei confronti della nuova coalizione che si sta delineando: «Se Fava si candida, lo fa come espressione di forze politiche che scelgono un percorso alternativo».
Intanto dalla segreteria dem, nel ribadire l’apprezzamento per la candidatura di Micari, sottolineano come la decisione finale sarà assunta dalla direzione (che probabilmente sarà convocata nel prossimo fine settimana). «Nei prossimi giorni avvieremo un confronto – si legge nella nota diffusa da via Bentivegna – soprattutto tendente a non disperdere il lavoro degli ultimi anni, che coinvolga anche il governatore Crocetta, il cui contributo consideriamo utile ed importante per la definizione del progetto politico definitivo con il quale ci presenteremo agli elettori». Insomma, nessuna sostanziale discontinuità col governo Crocetta. Una scelta che porta con sé un addio definitivo all’unità di forze della sinistra, che per la maggior parte e fin dal primo momento avevano invocato proprio uno stacco netto con l’attuale governo regionale.