Colpo di scena nel corso della trasmissione “Prima pagina” (su Antenna Sicilia) dedicata ai decentramenti universitari. Dopo una coda delle proteste del Consorzio Universitario ibleo per la mancata attivazione del primo anno dei corsi di laurea a Ragusa, il rettore Recca ha comunicato ufficialmente: “vogliamo eliminare i corsi doppioni“. L’Ateneo cancellerà pertanto Giurisprudenza e Medicina (“è stato folle attivare Medicina dove mancano le cliniche universitarie“). A Ragusa potranno rimanere corsi di laurea di Agraria e di Lingue, ma solo se adeguatamente finanziati. Dopo aver conteggiato in sei milioni di euro la quota a carico del Consorzio ibleo per garantire la presenza delle due facoltà, il rettore ha concluso: “Troppe bandierine di corsi decentrati sulla cartina della Sicilia, stiamo lavorando per razionalizzare l’offerta“.
La determinazione con cui è stato esposto il ridimensionamento della presenza a Ragusa e l’entità del finanziamento necessario (ben superiore rispetto alle attuali disponibilità del Consorzio ibleo) rendono particolarmente incerta la realizzabilità dei propositi del presidente Gianni Mauro, che ha insistito sul mantenimento di Giurisprudenza con “corsi specializzati in ambito finanziario” grazie all’ipotesi di ottenere fondi dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa.
Non riguarda la razionalizzazione dell’offerta didattica, invece, la chiusura delle immatricolazioni a Beni culturali di Siracusa ed il trasferimento a Catania del quasi omonimo corso della facoltà di Scienze. Il rettore Recca ha precisato che la la decisione è stata determinata dal debito di ben 13 milioni di euro, sostenendo che l’Università di Catania non può accettare il piano di rientro quinquennale proposto dal consorzio siracusano. In mancanza di risorse, ha proseguito il Rettore, è ipotizzabile il trasferimento a Catania della stessa facoltà di Architettura.
Il presidente del consorzio, on. Bono, si è detto fiducioso dei risultati di un appuntamento con la Gelmini. Gli esponenti siracusani vedranno il ministro martedì 16 giugno, mentre il giorno successivo sarà la volta del prof. Recca. L’incontro col Ministro costituirà l’ultima opportunità per una eventuale riapertura delle immatricolazioni a Ragusa. Dal canto loro gli studenti di Medicina hanno vivacemente sollecitato l’immediato trasferimento a Catania dell’intero corso.
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