Tra le persone coinvolte nell'inchiesta Fake credits c'è il commercialista. Oltre a essere presidente di Confimed Italia, è consulente della Sport Investment Group Italia. La società costituita per provare ad acquistare il Calcio Catania. I nomi degli indagati
Reati tributari, tra gli arrestati anche Antonio Paladino Nel giro di evasione anche altri due nomi di Sigi spa
Tra le trenta persone coinvolte nell’inchiesta Fake credits che ha scoperchiato un’associazione a delinquere per reati tributari ci sono anche tre nomi che rimandano al possibile futuro del Calcio Catania: tra le persone finite in carcere c’è il commercialista Antonio Paladino, presidente dell’associazione datoriale Confimed Italia la cui sede – al civico 90 di via Napoli a Catania – coincide proprio con quella di Sigi. La Sport Investment Group Italia, società di cui Paladino è consulente, costituita per provare ad acquistare la squadra etnea. Agli arresti domiciliari è stata sottoposta la commercialista Giuseppina Licciardello, professionista a disposizione di Paladino e presidente del collegio sindacale di Sigi. Renato Balsamo, presidente del consiglio d’amministrazione e rappresentante di Sigi, è stato sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale.
Lo schema fraudolento, ideato e alimentato da una rete di professionisti attivi su tutto il territorio nazionale, si sarebbe snodato seguendo diverse fasi: innanzitutto il reperimento e la costituzione di società farlocche in mano a prestanome, titolari di crediti d’imposta evidenti dalle dichiarazioni fiscali presentate. A questo punto, stando a quanto ricostruito dalla guardia di finanza, sarebbero intervenuti i certificatori per il visto di conformità che attesta la tenuta della contabilità, la corrispondenza dei dati esposti in dichiarazione alle risultanze delle scritture contabili e alla relativa documentazione sia per le imposte sui redditi sia ai fini dell’Iva. Dopo di che, i crediti tributari fasulli sarebbero stati commercializzati a beneficio di società caratterizzate da consistenti esposizioni con l’erario. Tramite la compilazione e l’inoltro telematico dei modelli di pagamento, sarebbero avvenute poi le operazioni di compensazione di crediti tributari fittizi e debiti tributari reali.
Il sistema di «elaborazione di modelli di evasione fiscale» tramite compravendita di falsi crediti Iva, avrebbe fatto apparire tutto in regola grazie alle false attestazioni, secondo l’accusa, dei commercialisti consulenti. Facendo un esempio: supponiamo che una società vanti crediti Iva per centomila euro, ma non ha altrettanti tributi con cui compensare questo tesoretto. A quel punto, lo vende a un’altra società, che lo acquista a una cifra inferiore pur potendolo utilizzare per la totalità dell’importo, compensando centomila euro dei propri debiti tributari. Un’operazione conveniente per tutte le parti, ammesso che però il credito Iva venduto sia reale. Cosa che, secondo la procura di Catania, non è accaduto in questo caso, con false attestazioni di finti crediti Iva.
La fase realizzativa sarebbe stata curata da Paladino e dagli altri professionisti che certificavano i crediti fittizi delle società farlocche. Nello specifico Paladino, Gaetano Sanfilippo (dipendente dello studio professionale Paladino) e Andrea Nicastro (consulente amministrativo a disposizione della Confimed Italia), attraverso l’associazione datoriale avrebbero gestito direttamente e a loro piacimento tutti gli introiti generati dalle illecite compensazioni. Gli accertamenti bancari hanno permesso di constatare che le società indebitate, accollate-cessionarie, hanno versato alla Confimed Italia oltre 6,3 milioni di euro che però non sarebbero stati riversati alle accollanti/cedenti ma trattenuti dal sodalizio criminale. Settecentomila euro sono risultati impiegati per pagamenti a favore di un fideiussore svizzero e di alcune accollanti fittizie, società strumentali allo svuotamento dei conti di Confimed.
Questa associazione datoriale avrebbe dunque giocato un ruolo decisivo nell’iter criminale annoverando tra gli associati società costituite al solo fine di esporre nelle dichiarazioni fiscali, presentate nel corso della loro breve vita, crediti d’imposta fittizi. Confimed avrebbe offerto ai propri convenzionati gravati da debiti tributari, la possibilità di beneficiare di crediti erariali inesistenti proponendo un fideiussore svizzero (peraltro non abilitato a svolgere attività finanziaria in Italia).
Gli associati di Confimed, imprese beneficiarie delle citate finalità illecite, avrebbero sfruttato la possibilità di alleggerire la propria posizione debitoria con l’erario, ottenendo un vantaggio economico pari ad almeno il 20 per del carico d’imposta dovuto. Altro elemento del modello evasivo fiscale ideato dal sodalizio criminale è dato dalla partecipazione di imprese portatrici di crediti Iva certificati che, in realtà, erano soggetti economici inesistenti (solitamente di costituzione recente, dichiaravano la loro sede d’affari in luoghi dove insistono realtà aziendali differenti, presentavano le dichiarazioni iniziali necessarie ad avviare il circuito illecito e sono formalmente amministrate da persone prive di ogni capacità manageriali).
Misure cautelari
In carcere:
1. Antonio Paladino (classe 1963), commercialista, presidente dell’associazione datoriale Confimed Italia (ente di organizzazione di datori di lavoro con sede dichiarata a Roma e uffici amministrativi a Catania);
2. Gaetano Sanfilippo (classe 1977), dipendente dello studio professionale Paladino, diretto collaboratore di Paladino in Confimed Italia;
3. Andrea Nicastro (classe 1974), libero professionista, consulente amministrativo a disposizione della Confimed Italia.
Ai domiciliari:
1. Paolo Bigi (classe 1958) libero professionista, consulente amministrativo operativo a Roma;
2. S. G. (classe 1964)
3. Giuseppina Licciardello (classe 1960), commercialista domiciliata a Catania, professionista a disposizione di Paladino;
4. Pasquale Toscano (classe 1966), commercialista operativo a Latina con studio a Napoli, non risulta abilitato al rilascio del visto di conformità;
4. Daniele Nicotra (classe 1982), commercialista domiciliato a Catania;
5. Gian Mario Gallo (classe 1966), commercialista con studio a Segrate (Milano), non risulta abilitato al rilascio del visto di conformità;
6. Salvatore Debole (classe 1957), amministratore di fatto dell’istituto di vigilanza privato Ancr con sede a Belpasso (Catania), società beneficiaria di crediti Iva fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di debiti erariali per 2,9 milioni di euro;
7. Giuseppe Vetrano (classe 1959), rappresentante legale della Delivery Express Srls con sede a Catania – che si occupa di trasporto di merci su strada – società beneficiaria della cessione di crediti Iva fasulli compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di debiti tributari per 450mila euro;
8. Gesualdo Piazza (classe 1975), rappresentante legale di San Francesco società cooperativa con sede a Caltagirone (Catania) – che si occupa di servizi per la persona – società beneficiaria della cessione di crediti Iva fasulli utilizzati per la compensazione di un milione di euro di debiti erariali;
9. Fabrizio De Santis (classe 1961), rappresentante legale della Pachira Srl, società che dichiarava quale attività (ora cessata) di cura e manutenzione del paesaggio, compresi parchi e giardini, con sede a Roma, portatrice di crediti Iva inesistenti utilizzati per compensazioni per oltre 2,5 milioni di euro;
10. Maria Rosa Crocco (classe 1958), rappresentante legale della B suite società cooperativa, la quale dichiarava quale attività (ora cessata) quella di pulizia generale (non specializzata) di edifici, con sede a Rignano Flaminio (Roma), generatrice di crediti Iva fasulli utilizzati per compensazioni con debiti tributari non onorati;
11. Carlo Noto (classe 1965), rappresentante legale della Quattrotempi Srl, società che dichiarava quale attività (ora cessata) di organizzazione di convegni e fiere, con sede a Roma, società strumento per la compensazione di crediti di imposte non esistenti;
12. Roberto Pes (classe 1965), rappresentante legale della La Cartomatica Srl, società che dichiarava quale attività (ora cessata) di servizi connessi a tecnologie informatiche, con sede a Roma, società utilizzata per generare la compensazione di imposte per 1,3 milioni di euro; 13. Pietro Guardabascio (classe 1964), rappresentante legale di Il Garofalo Srls, ipermercato con sede a Roma, società strumentale alla formazione di crediti tributari inesistenti da compensare con debiti tributari non assolti;
14. Sebastiano Di Meo (classe 1951), rappresentante legale della società Di Meo Srls, azienda che dichiarava quale attività (ora cessata) l’installazione di impianti per la distribuzione del gas, con sede a Napoli, società utilizzata per generare una compensazione di imposte a favore dell’istituto di vigilanza privato Ancr;
15. Cosimo Damiano Gallone (cl. 1982), attualmente detenuto nella casa circondariale di Verona per rapina aggravata, rappresentante legale di C.B.L. Trasporti e servizi società cooperativa – per il trasporto di merci su strada – con sede in Pero (Milano), società veicolo per la creazione di crediti Iva fasulli;
16. Mario Barrella (classe 1962), anch’egli nella qualità di rappresentante legale della succitata C.B.L. Trasporti e servizi società cooperativa;
17. Marco Maggio (classe 1979), rappresentante legale di Job Act società cooperativa, attività dichiarata di pulizia generale (non specializzata) di edifici, con sede a Milano, società utilizzata dagli indagati per la creazione di crediti Iva fittizi poi portati in compensazione;
18. Carmine Pelloni (classe 1963), rappresentante legale della Molly Malone 2015 Srls, società che dichiarava quale attività (ora cessata) di catering per eventi e banqueting, con sede a Segni (Roma), utilizzata per generare la compensazione di imposte per circa 1,2 milioni di euro;
19. Davide Bertolini (classe 1975), uno dei rappresentanti legali della Textile Export Srl, società con sede a Roma di commercio all’ingrosso di tessuti, i crediti tributari fasulli sono stati ceduti per favorire l’inadempimento di debiti tributari di soggetti terzi;
20. Michele Antonio Gerardo Gallo (classe 1945), rappresentante legale della citata Textile Export Srl.
Persone raggiunte dal provvedimento del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale:
1. Claudia Debole (classe 1983), quale rappresentante legale del già citato Istituto di vigilanza privato Ancr;
2. Giacomo Celesti (classe 1970), rappresentante legale della Business Projects industrial services Srl unipersonale con sede ad Augusta (Siracusa) ed esercente l’attività di installazione di impianti telecomunicazioni e elettronici, beneficiaria di crediti Iva fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di un’esposizione tributaria complessiva di 3,9 milioni di euro;
3. Federico Risicato (classe 1974), rappresentante legale della Vigil Service Srl con sede a Belpasso (Catania), quale società beneficiaria di crediti Iva fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di debiti tributari effettivi per 62mila euro;
4. Michele Spera (classe 1967), rappresentante legale della RE. POINT Srl sede a Ragusa, esercente l’attività di altre attività di servizi connessi a tecnologie informatiche, società beneficiaria di crediti Iva fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di un’esposizione tributaria complessiva di 105mila euro;
5. Rita Gianformaggio (classe 1993), rappresentante legale della New Solar Srl avente sede a Catania esercente l’attività di altre attività di consulenza amministrativa, società beneficiaria di crediti Iva fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di debiti tributari complessivi per 252mila euro;
6. Renato Balsamo (classe 1953), rappresentante legale della Ariel Società cooperativa Sociale avente sede a Catania ed esercente l’attività di altri servizi di sostegno alle imprese, società anch’essa beneficiaria di crediti Iva fittizi compensati, attraverso l’accollo fiscale, a fronte di un’esposizione tributaria complessiva di 450mila euro.