Dario Amato, Gaetano Gullì e Frenk Di Stefano sono accusato di avere fatto parte del commando di rapinatori che a febbraio 2015 si è introdotto in un'abitazione di Grammichele, picchiando e derubando due anziani. Uno di loro, mentre i complici rovistavano in casa, si sarebbe intrattenuto al piano bar del soggiorno. Guarda le foto
Rapinatore individuato per dna su bicchiere di amaro Si ferma a bere liquore dopo avere svaligiato la villa
Uno di loro è stato individuato grazie all’esame del dna. Perché dopo avere rapinato – nella loro villetta – una coppia di anziani di Grammichele si era fermato sul piano bar del soggiorno della loro casa e aveva bevuto un bicchiere di Amaro Montenegro. La sua saliva sul piccolo calice è servita ad aiutare gli investigatori a riconoscere lui e i suoi due complici. Così, a tre anni dalla rapina (avvenuta a febbraio 2015), sono finiti in manette Dario Amato (26 anni) e Gaetano Gullè (24 anni), mentre la stessa ordinanza è stata notificata a Frenk Di Stefano, già detenuto nel carcere di Milano Opera.
Secondo gli investigatori, i tre sono considerati gli autori materiali della rapina ai danni dell’anziana coppia di Grammichele. Quel giorno, i tre – assieme ad altri due complici – si sarebbero introdotti nel cortile della villa e avrebbero atteso il rientro dei coniugi. Al loro arrivo li avrebbero prima minacciati con una pistola, poi li avrebbero picchiati e costretti a consegnare loro soldi e gioielli. Compresa la fede nuziale della donna. Tre anni dopo, e grazie al dna, i presunti malviventi sarebbero stati individuati. Sono accusati di rapina in concorso pluriaggravata. Amato e Gullè sono stati portati nel carcere di Caltagirone.