E adesso il sindaco manda un ultimatum all’amministratore unico della Rap che dovrà tradurre «l'analisi contenuta in questa relazione in atti concreti»
Rap, l’atto d’accusa di Orlando contro l’azienda «Dirigenza inadeguata e gravi carenze gestionali»
«Un uso eccessivo dello straordinario, gravi lacune nella pianificazione un dirigenza inadeguata». È un atto d’accusa senza precedenti quello di Orlando alla Rap, l’azienda di igiene ambientale di Palermo. L’occasione è stata la presentazione delle conclusioni contenute nella relazione prodotta dalla commissione di indagine nominata dopo i disservizi dello scorso dicembre. Durante le festività natalizie, a causa delle richieste di ferie, per giorni le strade sono state invase dai rifiuti. Una situazione di emergenza che è rientrata solo dopo settimane e non pochi disagi alla popolazione.
E adesso il sindaco manda un ultimatum all’amministratore unico della Rap che dovrà tradurre «l’analisi contenuta in questa relazione in atti concreti». «Tocca a lui decidere cosa fare con questa relazione, noi abbiamo fatto il lavoro che avrebbe dovuto fare l’azienda. Adesso individui le responsabilità e agisca di conseguenza, decida lui se segnalare ad altre autorità quanto è contenuto in questa relazione». In ballo c’è il contratto di servizio in scadenza. «Il Comune può affidare a Rap il servizio di raccolta dei rifiuti solo se viene certificato che questa è una scelta economicamente vantaggiosa», avverte il primo cittadino.
Nella relazione lunga una ventina di pagine, esclusi gli allegati, emerge un «deficit contrattazione di secondo livello», un «uso eccessivo, cronico e crescente dello straordinario», «gravi lacune pianificatorie» e “responsabilità dirigenziali e gestionali». «Oggi parliamo di Rap – avverte il sindaco – ma questo metodo sarà seguito per tutte le aziende partecipate. È finita la fase emergenziale, siamo fuori dal tunnel del bilancio consolidato, abbiamo posto le premesse per non vivere più alla giornata ed è finita la fase del post fallimento».
Poi la stoccata ai dirigenti: «A Palermo abbiamo 1.200 chilometri di strade, ma lo spazzamento viene programmato per appena 100 chilometri. La responsabilità non è certo dei lavoratori, ma di chi organizza il lavoro». Dalla relazione emerge anche come manchi dentro la Rap «un criterio di valutazione delle performance aziendali». «Dentro la Rap non c’è nessun problema finanziario – taglia corto il sindaco – ma occorre chiedersi se il personale è tutto utilizzato in modo opportuno». La relazione adesso è nelle mani dell’amministratore unico dell’azienda di piazzetta Cairoli, Giuseppe Norata. «Toccherà a lui valutare le azioni da compiere – avverte il primo il sindaco -Trasformi l’analisi contenuta in questa relazione in comportamenti concreti».