Tre persone sono state denunciate dopo la morte di un 60enne caduto da un tetto nel corso dei lavori di sistemazione alla copertura. L'uomo è morto dopo la corsa in ospedale. La dichiarazione dell'imprenditore non ha convinto
Ramacca, tre denunce per la morte di un operaio Hanno coperto le tracce per sviare gli investigatori
I carabinieri di Ramacca hanno denunciato un imprenditore edile di 46 anni per omicidio colposo per violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni, un 82enne per la responsabilità penale a carico del committente dei lavori e un muratore di 36anni, responsabile di favoreggiamento personale.
Il provvedimento è arrivato a seguito dell’incidente avvenuto il 12 febbraio scorso, quando un operaio di 60 anni è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Cannizzaro di Catania dopo essere caduto dal tetto di un’abitazione a Ramacca in cui svolgeva lavori di rifacimento. L’operaio non ce l’ha fatta: è deceduto tre giorni dopo, nonostante un delicato intervento a causa dei politraumi subiti.
In un primo momento, l’imprenditore aveva dichiarato alle autorità che la caduta era avvenuta casualmente dal tetto di un’abitazione di Mineo, durante la sistemazione di un’antenna. I militari non sono rimasti convinti della tesi fornita e hanno eseguito degli approfondimenti investigativi, anche attraverso le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza attivi nella zona indicata. Dalle telecamere, infatti, si è notato come la vittima stesse in realtà effettuando attività lavorativa – risultata in nero – senza rispetto delle prescrizioni per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Il cantiere era in via Santissimo Crocifisso.
Sempre dalle indagini si è notato che il 36enne, dipendente della ditta denunciato, su precisa indicazione dell’imprenditore aveva lavato le tracce di sangue formatesi sul pavimento del cantiere, al fine di eludere le indagini.