Dopo il dissequestro del Giovanni Paolo II, l'Azienda sanitaria provinciale avrebbe tutte le carte in regola per essere inaugurato ma da mesi non si sa più nulla. Il manager dell'Asp Salvatore Lucio Ficarra dichiara a MeridioNews: «Sono in corso le gare per i lavori di completamento». Il presidio non era in regola con alcuni impianti
Ragusa, un cartellone per chiedere notizie sull’ospedale Gruppo satirico all’Asp: «Comu finiu co spitali nuovu?»
Nella zona del Selvaggio, a Ragusa, è apparso un cartellone pubblicitario 6×3 decisamente originale contenente un messaggio importante rivolto a tutti, ma in primis alla classe politica e ai vertici dell’Asp iblea: «Ma comu finiu co spitali nuovu?». A volerlo è stata la pagina satirica di Facebook Ragusa Abbogghia, in sinergia con l’esperto in comunicazione e marketing Andrea Licitra. Un messaggio semplice, ma d’effetto che sintetizza quello che tutti si stanno chiedendo da mesi, tra rinvii, sopralluoghi, verifiche e cambi ai vertici dell’azienda sanitaria.
«Tranquilli non ci stiamo candidando! – è il messaggio con il quale i ragazzi che gestiscono la pagina annunciano l’iniziativa – Vogliamo solo far vedere che noi stiamo aspettando delle risposte che tardano ad arrivare». Il post ha avuto migliaia di like e condivisioni, a dimostrazione di come il problema sia davvero sentito dalla collettività. Dell’inaugurazione dell’ospedale Giovanni Paolo II non si è saputo più nulla. Le ultime notizie risalgono a dopo l’estate, quando il manager Salvatore Lucio Ficarra aveva garantito che sarebbe stato fatto il possibile per arrivare all’apertura entro il 2017. Tra giugno e luglio era successo davvero di tutto: trasferimento di reparti che poi sono tornati al loro posto, inaugurazione più volte annunciata e altrettante rinviata, sigilli della guardia di finanza e vertici in prefettura fino alla decisione del tribunale di disporre il dissequestro.
L’inchiesta della procura di Ragusa riguarda il settore tecnico e il collaudo di alcuni impianti non a norma (gli impianti di aerazione, le sale antincendio, gli impianti elettrici). Erano stati così nominati quattro consulenti d’ufficio e all’interno del nuovo ospedale si era proceduto a creare un «deposito temporaneo di atti in alcune stanze». Poi tutto era stato revocato, e ad oggi sull’ospedale non pende alcun vincolo né della procura né della polizia giudiziaria. Dalle Fiamme Gialle confermano che «dipende ormai tutto dall’Asp» e che «si resta in attesa dei lavori di adeguamento da loro disposti e propedeutici alla Scia». Dal canto suo, il manager dell’Asp, interpellato sulla vicenda, ha risposto: «Le gare per i lavori che serviranno al completamento dell’ospedale sono in corso. Nel frattempo, abbiamo già chiesto alla Regione la visita ispettiva preventiva che verifichi la valenza dei requisiti di accreditamento. Tutto ciò per abbreviare significativamente i tempi».