Il manager dell'Asp 7 conferma che la struttura non entrerà in funzione lunedì, come inizialmente previsto. E parla di «impegni non programmati». Tra questi ci sono anche le visite della Guardia di finanza che portato via diversi documenti
Ragusa, rinviata l’apertura del nuovo ospedale Aricò: «Non intendo inaugurare scatole vuote»
«Avevo promesso che il nuovo ospedale Giovanni Paolo II sarebbe stato inaugurato solo dopo aver ultimato il trasferimento dei pazienti, e così sarà. Sono coerente e non intendo inaugurare scatole vuote, come qualcuno vorrebbe insinuare. Non è nel mio stile». Così il manager dell’Asp 7 di Ragusa, Maurizio Aricò, spiega la decisione di rinviare a data da destinarsi l’inaugurazione del NOR (il Nuovo Ospedale di Ragusa), in programma lunedì prossimo.
È stata una breve nota dell’azienda sanitaria diramata poco dopo le 13.30 a ufficializzare quello che, dopo l’indagine delle Fiamme Gialle e la presa di posizione del presidente della commissione Sanità all’Ars, Pippo Digiacomo, sembrava inevitabile. «Con riferimento alla prevista inaugurazione del nuovo presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di Ragusa, spiace comunicare che per sopravvenute criticità, in corso di risoluzione, la stessa non avrà luogo in data 26/06/2017. Sarà cura di questa direzione rendere nota, a breve, la nuova data di inaugurazione».
Alla domanda su cosa si intenda per «sopravvenute criticità», il direttore generale risponde: «Poiché durante questa settimana ci sono stati degli impegni non programmati, il lavoro di organizzazione e gestione, ossia il cronoprogramma dei trasferimenti dei reparti, ha subito delle dilazioni. L’inaugurazione slitta a quando sarà concluso, e spero si tratti solo di un rinvio di pochi giorni».
Tra gli «impegni non programmati» rientrano anche le visite delle Fiamme gialle, a partire da lunedì mattina, tanto negli uffici dell’Asp, quanto nei locali del nuovo ospedale. A tal proposito il manager aggiunge: «La Guardia di finanza ha in corso la sua attività, e noi stiamo collaborando al massimo delle nostre capacità. L’azienda è una casa di vetro a disposizione degli inquirenti per qualunque tipo di indagine venga richiesta, ad ogni modo non ho ricevuto alcuna notifica o nuovi atti da parte loro».
La richiesta di rinviare l’inaugurazione, come detto, era arrivata anche da Digiacomo: «L’inaugurazione dell’ospedale – ha scritto – deve avvenire senza ombre né dubbi di alcun genere: anche di fronte agli accertamenti giudiziari in corso, per una questione di garbo istituzionale, credo sia opportuno rinviare di qualche giorno l’apertura della struttura per dare il tempo a tutti i soggetti interessati di effettuare gli approfondimenti necessari. Non bisogna certo inseguire passerelle a tutti i costi, l’unico obiettivo deve essere quello di avere una struttura pienamente efficiente, che operi in totale serenità nel solo interesse dei pazienti».
Aricò, comunque, nega che queste parole abbiano avuto un peso specifico nella sua scelta. «Non commento l’intervento dell’onorevole Digiacomo, che non ho sentito. Questa decisione è solo dell’Asp, ed è dettata da ragioni di serietà e coerenza».