I due supermercati si trovano nel centro commerciale Le Masserie e a Vittoria, in contrada Boscopiano. I Cobas, però, non ci stanno: «Prodotto un debito milionario con i fornitori e i proprietari degli immobili». E ora i dipendenti chiedono un intervento del prefetto. La direzione regionale dell'azienda: «Titolari hanno piena autonomia nella gestione»
Ragusa, chiusi market Conad: 80 posti a rischio Sindacati: «Lavoratori pagano errori dei padroni»
In provincia di Ragusa continua a tenere banco la vertenza Conad con la chiusura degli store del centro commerciale Le Masserie e quello di contrada Boscopiano a Vittoria. Ottanta posti di lavoro sono a rischio, i lavoratori, seguiti dai sindacati, sono sul piede di guerra e presiedano i due supermercati che dal 3 settembre hanno chiuso i battenti.
Si tratta di una vicenda molto complessa i cui passaggi, ancora, non sembrano essere chiariti del tutto. Secondo quanto reso conto dai Cobas, la proprietà degli store, seppur gestiti da società diverse, è riconducibile sempre alle stesse persone. «La gestione dei due punti di Ragusa e Vittoria – hanno scritto i Cobas – ha prodotto uno spaventoso disavanzo e un debito milionario con i fornitori e i proprietari degli immobili. Perseguendo la politica del massimo profitto la parte padronale ha deciso di far pagare gli errori commerciali ai lavoratori che in questo momento di crisi generale si trovano messi in mezzo a una strada senza nessuna prospettiva».
I lavoratori presidiano i due store in attesa di risposta, ma al momento pare difficile ogni soluzione di dialogo con la società. «C’erano già state delle avvisaglie sullo stato di crisi – ci dice Maurizio Gallici, rappresentante legale Cobas Lavoro Privato Ragusa – alcuni contratti erano stati infatti ridimensionati, ma nessuno della proprietà ha mai comunicato le intenzioni dell’azienda. Non possono di certo essere i lavoratori a pagare gli errori della gestione». I sindacati adesso attendono anche una risposta dal prefetto a cui hanno chiesto un incontro con carattere di urgenza per cercare di trovare delle risposte immediate.
«La beffa – afferma ancora Gallici – sta nel fatto che i lavoratori sono stati chiamati a fare sacrifici rinunciando con appositi contratti di prossimità a parte della retribuzione (anche del 15 per cento) a parità di ore di lavoro, rispondendo alla richiesta avanzata dall’azienda di abbassare i costi del personale per superare la crisi aziendale; nel caso della Boscopiano srl – prosegue – comprendiamo che la crisi non è stata rappresentata per intero. A volte è sembrata incomprensibile, visti gli incassi settimanali e l’alta affluenza della clientela, e oggi in maniera unilaterale solo attraverso una comunicazione verbale ai lavoratori si chiudono i cancelli, si cessa l’attività, si cambiano i lucchetti, si mette il personale in ferie forzate».
Intanto la Conad Sicilia, attraverso il direttore generale Natale Lia, prende le distanze dalle proprietà che gestiscono gli store del ragusano: «Comprendiamo la preoccupazione dei lavoratori e esprimiamo il nostro rammarico – dice il direttore generale – ma ritengo opportuno precisare alcuni aspetti del modello imprenditoriale Conad, ribadendo che il nostro gruppo è una cooperativa i cui soci sono imprenditori proprietari dei punti vendita e hanno piena autonomia nella gestione degli stessi. I punti di vendita di Ragusa e di Vittoria sono proprietà, rispettivamente, delle società Iblea Dettaglio srl e Boscopiano srl. È dall’imprenditore proprietario di queste due società che dipendono i lavoratori, così come la decisione di mantenere aperta o meno l´attività commerciale».
Lia spiega come, in tutta questa vicenda, l’immagine della cooperativa è danneggiata da questa vicenda, ma Conad non ha titolarità per risolvere la questione: «Non è Conad a licenziare, ma i titolari dei due punti vendita».