L'accusa per Rosario Cintolo è di peculato e riguarda l'utilizzo dei contributi destinati alla Scuola regionale dello sport. L'indagine ha preso in esame gli anni che vanno dal 2006 al 2012. A marzo era stato l'istituto di vigilanza del Comitato olimpico nazionale italiano a fare un esposto. Indagata anche un'altra persona
Ragusa, arrestato l’ex delegato del Coni Avrebbe usato per sé fondi della Regione
Si sarebbero accaparrati i contributi dati dalla Regione alla Scuola regionale dello sport di Ragusa. Per poi usare i soldi per spese private, tra cui il pagamento del riscaldamento della propria casa, ma anche l’acquisto di un’auto e di una barca. È questa l’accusa nei confronti dell’ex delegato provinciale Coni di Ragusa, Rosario Cintolo, arrestato oggi dalla guardia di finanza con l’accusa di peculato. Coinvolto nella stessa indagine anche Silvio Piazza, ex direttore della scuola. Per Cintolo sono stati disposti gli arresti domiciliari.
«Soldi che avrebbero dovuto essere gestiti in maniera da dare risultati anche economici, mentre invece c’era una acquisizione di potere», ha spiegato in conferenza stampa il capo della procura di Ragusa Carmelo Petralia, aggiungendo che gli indagati «di fatto si comportavano come i proprietari» della scuola.
Il comandante provinciale della guardia di finanza Claudio Solombrino ha poi sottolineato come le azioni di Cintolo abbiano «messo in errore l’assessorato regionale». Il riferimento va all’apertura di un conto corrente verso il quale venivano indirizzati i contributi. Una scelta utile a favorire la distrazione del denaro. «I soldi venivano sistematicamente presi attraverso prelievi importanti, di cui si perdevano le tracce». Eccetto i casi in cui le Fiamme gialle sono riuscite a risalire all’uso fatto dei fondi pubblici e che hanno portato all’avvio dell’indagine. Tra questi, come detto, l’acquisto di una Smart che sarebbe dovuta servire per le attività del Coni e che invece Cintolo ha venduto, tenendo per sé i soldi.
Al centro dell’inchiesta il flusso di denaro arrivato alla scuola tra il 2006 e il 2012. La guardia di finanza ha disposto il sequestro di beni riconducibili ai due indagate per un valore complessivo di 600mila euro. A marzo dello scorso anno, il presidente dell’istituto di vigilanza del Coni aveva inviato un esposto alla Procura di Ragusa, affinché venisse appurata una possibile distrazione dei fondi diretti alla Scuola regionale.