Ragusa, appiccato rogo dentro un’agenzia di viaggi Titolare: «Mai ricevuto minacce, non potrò riaprire»

«La struttura è rimasta in piedi ed è agibile, ma dentro le pareti sono annerite, cataloghi, arredi e documenti sono andati in fumo, le porte bruciate. Della mia agenzia non è rimasto più niente». È comprensibilmente molto amaro lo sfogo di Irene Di Raimondo, la giovane modicana titolare dell’agenzia viaggi di via Roma, a Ragusa, data alle fiamme ieri mattina all’alba. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia, che ora stanno conducendo tutti gli accertamenti del caso. Al momento pare non si sia trattato di un incidente: l’incendio sarebbe stato appiccato intenzionalmente. Le indagini sono in corso e ci si sta avvalendo delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza. Importante, però, sarà la valutazione della scheda tecnica redatta dai vigili del fuoco per ricostruire quanto accaduto. A lanciare l’allarme è stato un operatore ecologico in servizio. Secondo le prime ricostruzioni pare che qualcuno sia entrato nell’agenzia attraverso una porta-finestra. Per portare via un pc portatile e pochi soldi, poi le fiamme e la fuga.

La storia della Dixie Travel inizia quattro anni fa dalla voglia di scommettere nel cuore del capoluogo ibleo. Irene crea un locale molto bello ed elegante, all’altezza di una perla barocca, sicura di essere nel posto giusto, centrale e molto ben frequentato. C’è l’inaugurazione, tanto l’entusiasmo. Poi la decisione del Comune di realizzare l’isola pedonale, la crisi che imperversa e via Roma che, neanche troppo lentamente, muore. «Al momento non ho la forza per riaprire, senza considerare che non saprei nemmeno dove prendere i soldi per rifare tutto – continua – dato che non ho avuto neanche il tempo di ammortizzare i costi iniziali dell’investimento. Nel 2016 sono entrati di notte e hanno portato via un pc, adesso questo. Mi sento un po’ presa di mira e non riesco a capire il motivo. Non ho mai ricevuto minacce, non ho mai dato fastidio a nessuno, svolgo un’attività che è diversa dalle altre agenzie di viaggi, con clienti che vengono su appuntamento e ai quali offro una consulenza, non la semplice vendita dei biglietti».

Un lavoro incentrato principalmente sui viaggi di nozze, quello di Irene e della sua collaboratrice: orario continuato, pratiche lunghe e clienti tranquilli. Poi, ogni sera, la paura al momento della chiusura. «È buio, non c’è quasi nessuno e nelle stradine interne dove parcheggio la macchina spesso ci sono persone che bevono e fumano. Anche se avessi la voglia e i soldi per ricominciare, onestamente credo che scommettere di nuovo su via Roma sarebbe una perdita, non un investimento». Intanto sono tanti gli attestati di solidarietà che, in queste ore, stanno arrivando a Irene e il presidente della locale sezione Ascom, Salvo Ingallinera, ha annunciato che inoltrerà una richiesta d’incontro al prefetto, per mettere in rilievo il disagio con cui i commercianti di quella zona stanno facendo i conti da qualche periodo a questa parte. «Si percepisce un’assoluta spavalderia nei confronti delle forze dell’ordine da parte di chi si è reso protagonista di questo efferato atto – dice Ingallinera -. Sarebbe questa la volta buona, da parte dell’amministrazione comunale, per convocare il tavolo sul centro storico a cui molte volte, in passato, abbiamo partecipato affrontando questioni che poi sono rimaste in sospeso. Inoltre, per quanto riguarda l’ordine pubblico, sarebbe anche il caso di comprendere, una volta per tutte, come, se e quanto funziona il sistema di telesorveglianza nelle zone cruciali della città».


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