Radio Zammù compie dieci anni Rinvio festa dell’emittente di Unict

Un tavolo, un mixer, un microfono e due cuffie. E poi l’acronimo: iZAuaMaddMaddUnivessiti It’s our mad mad university. Nasce così, dieci anni fa, radio Zammù. Progetto editoriale creato all’interno dell’ex facoltà di Lingue – assieme al giornale Step1, che ha formato alcuni dei giornalisti di MeridioNews -, quella che è diventata l’emittente dell’ateneo di Catania festeggia il compleanno con un evento che doveva tenersi giovedì a partire dalle 19. Ma a causa del maltempo è stato rinviato a data da destinarsi. La location non è scelta a caso: il cortile del monastero dei Benedettini, là dove si affaccia la storica aula 24 dalla quale il percorso di radio Zammù è iniziato. 

«Radio Zammù è stata parte di un primo movimento, assieme a Step1, che ha smosso qualcosa nel mondo della comunicazione a Catania», racconta Alberto Conti, tra gli studenti fondatori del progetto e oggi station manager. «Tutto è partito da laboratori universitari e questo è significativo – afferma – Si parla sempre male dei giovani e della loro formazione, soprattutto al Sud, ma abbiamo dimostrato che qui qualcosa funziona». 

La radio, in onda online e su 101 fm, da gennaio è sotto la gestione tecnico-artistica dell’associazione Catania Lab, già editrice di Radio Lab. Nel corso degli anni i risultati raggiunti sono stati numerosi, gli ultimi il premio per il miglior format ricevuto al Festival delle radio universitarie lo scorso anno e il secondo posto come miglior speaker per Benedetta Intelisano ottenuto quest’anno. «Quella di giovedì sarà una festa che celebrerà i successi di questi dieci anni – spiega Conti –  e dimostrerà che un progetto può essere vitale pure dopo tanto tempo e può programmare anche il futuro, alla ricerca di nuovi stimoli». Far comprendere anche alle nuove generazioni di studenti che «l’università non è solo un momento di studio, ma un mondo dove imparare a fare qualcosa». 

All’evento si esibiranno dal vivo Nigga Radio, Basse Frequenze, Figli dell’Officina, Dancemalora e Mario Venuti. «Una scelta musicale orientata non solo verso la bravura degli artisti – conclude Alberto Conti – ma anche sul tipo di musica: vogliamo coinvolgere, fare ballare e divertire». 


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