Dopo giorni di lotta nelle piazze e nei palazzi, culminati con il lungo corteo di auto partite dalle Madonie alla volta della Prefettura di Palermo, torna a splendere il sole sul punto nascite di Petralia Sottana. Cresce infatti l’ottimismo delle voci, sempre più insistenti, che parlano di un’imminente riapertura del reparto maternità dell’ospedale madonita. A darne conferma è Vincenzo Lapunzina, vicesindaco di Castellana Sicula, in prima linea, come gli altri suoi colleghi, durante le manifestazioni. «Ho ricevuto conferme da più parti – spiega – La Regione siciliana è pronta a ottemperare a quanto richiesto dalla ministra sul piano della sicurezza e la ministra è pronta a concedere le deroghe. Adesso la questione diventerà prettamente burocratica, ma siamo fiduciosi».
Più cauto, da par suo, appare il primo cittadino di Petralia Sottana, Santo Inguaggiato, che preferisce attendere l’ufficialità da parte delle istituzioni. Pur confermando di avere ricevuto dal presidente Rosario Crocetta le rassicurazioni sulla disponibilità della Regione a compiere quanto necessario per potere ricevere la nuova deroga.
«Credo che abbia prevalso il buonsenso – continua Lapunzina – La situazione non è più drammatica, le istituzioni hanno dimostrato che la strada seguita è stata quella giusta. Noi non abbiamo mai chiesto deroghe sulla sicurezza, e l’apparentamento dell’ospedale di Petralia con quello di Termini Imerese, diretti persino dallo stesso primario, potrà facilitare il lavoro dell’Asp in merito al personale mancante. Non saranno necessari grandi investimenti».
Ma il vicesindaco di Castellana non si ferma ai sentori di una possibile riapertura del punto nascite e guarda al futuro dell’intera struttura. «L’assessore alla Sanità Gucciardi – dice – non abbassi la guardia. Vorremmo raggiungere, insieme con l’ospedale termitano, la quota di 700 parti all’anno. La prossima sfida sarà fare in modo che tutte le donne del territorio scelgano di partorire a Petralia, con la speranza che i 25mila metri quadri dell’ospedale possano essere sfruttati al massimo, non solo per la maternità. Magari coinvolgendo i privati per un progetto che possa rendere l’ospedale competitivo. Un centro di eccellenza».
E grande merito, sempre secondo Lapunzina, va dato all’intervento della neonominata prefetta di Palermo, Antonella De Miro, per il suo intervento tempestivo. «Ci ha disarmati tutti mettendosi a nostra immediata disposizione ma senza illuderci, senza false promesse».
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