Secondo i dati dell'Istituto statistico, dopo la chiusura del nosocomio di Paternò, per fare nascere i propri figli le coppie si spostano verso le strutture sanitarie etnee. «Utenza vittima di scelte irrazionali, fatte per soddisfare altre richieste», spiegano dal comitato locale per l'ospedale. Dove, nel frattempo, si aggirano randagi
Punti nascite, mamme paternesi preferiscono Catania «Conferma Istat, pochi i parti nella vicina Biancavilla»
«Le mamme di Paternò, anziché andare a partorire a Biancavilla, hanno preferito ancora una volta rivolgersi alle strutture sanitarie del capoluogo etneo». La denuncia, con i dati Istat tra le mani, arriva dal Comitato cittadino pro-ospedale. «La chiusura del punto nascita del nosocomio paternese e il trasferimento del reparto nella struttura biancavillese Maria Santissima Addolorata ha impedito di fatto che ci fossero lì delle nascite», continuano gli attivisti. «La realtà dei fatti ci dice che la decisione di sopprimere il punto nascita del Santissimo Salvatore di Paternò si è rivelata un vero e proprio flop. Non lo diciamo per partito preso – spiegano dal Comitato – ma basandoci ai report mensili».
«Nel mese di giugno, 31 di 33 neonati residenti a Paternò sono nati nelle strutture sanitarie catanesi, uno ad Acireale e uno a Biancavilla», precisano gli attivisti. Il dato conferma quello di aprile, mese in cui su 28 nascite di residenti in città, 25 sono avvenute a Catania e tre nel nosocomio biancavillese. Una scelta «in perfetta linea con il trend dei mesi scorsi». Ragion per cui la scelta di sopprimere il reparto paternese appare «irrazionale e forse dovuta ad altre richieste». Intanto non cessa all’interno del Santissimo Salvatore la presenza di cani randagi che preoccupano pazienti e personale.
«Oggi un cane stava per entrare all’interno del blocco operatorio – dice un infermiere -, non è una fatto accettabile. Chiediamo provvedimenti immediati». Dalla direzione sanitaria del nosocomio hanno specificato che più di una volta è stata inoltrata una segnalazione alla polizia municipale. Secondo alcune indiscrezioni, i randagi presenti nell’area dell’ospedale – un gruppo che va da tre a sei animali – sarebbero stati sterilizzati e non dovrebbero rappresentare un pericolo per gli utenti.