Oggi scadeva l'ultimatum dell'ente di aviazione civile ma le banche hanno chiesto alla società che gestisce l'aeroporto palermitano otto giorni di tempo in più per presentare un'offerta per il piano di investimenti da oltre 40 milioni al centro della querelle
Punta Raisi, braccio di ferro Enac-Gesap Per investimenti tutto rinviato al 3 febbraio
Non è stata risolta oggi la querelle tra la Gesap e l’Enac. A metà dicembre il direttore generale dell’Ente di Aviazione Civile, Alessio Quaranta, aveva dato alla società che gestisce l’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo 45 giorni di tempo in più per dimostrare, carte alla mano e non con semplici dichiarazioni di intenti, di essere in grado di poter trovare grazie alle banche gli oltre 40 milioni necessari per i nuovi investimenti allo scalo di Punta Raisi.
L’ultimatum scadeva, appunto, oggi, ma le banche hanno chiesto alla Gesap otto giorni in più per presentare un’offerta all’azienda presieduta da Fabio Giambrone. La deadline, dunque, è stata spostata al 3 febbraio. Resta da capire come reagirà l’Enac alla novità, visto che il presidente Vito Riggio è ai ferri corti con i vertici dell’aeroporto e ha minacciato di revocare la concessione dello scalo, con il rischio che finisca in mano ai privati. La Gesap ha reagito presentando ricorso al Tar e pure i soci – e in particolare Leoluca Orlando, che come sindaco di Palermo e sindaco della città metropolitana detiene la stragrande maggioranza delle quote – hanno replicato con veemenza descrivendo il comportamento dell’Enac come «anomalo, frettoloso e illegittimo». Al fianco del Professore in questo braccio di ferro ci sono il sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo e il commissario della Camera di Commercio Claudio Basso.