Politica

Catania, ipotesi di fusione tra l’istituto Ferrarin e il Duca degli Abruzzi. «Un’ingiustizia che non rispetta l’identità»

«Interverremo con atti parlamentari per scongiurare questo accorpamento». Così a MeridioNews il deputato del Movimento 5 stelle Luciano Cantone in merito alla possibile fusione tra due storiche scuole di Catania: l’istituto tecnico aeronautico statale Arturo Ferrarin e il nautico Duca Degli Abruzzi. «Sono due istituti con specializzazioni del tutto diverse», fa notare Cantone, che si immedesima nella rabbia degli alunni che scenderanno a protestare il prossimo mercoledì 20 dicembre in piazza Europa. E proprio Cantone, da ex studente dell’istituto Ferrarin, ha chiesto un incontro all’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale Girolamo Turano per capire meglio le motivazioni del possibile accorpamento. «Farò il possibile – evidenzia Cantone – in nome di una struttura che è tra le migliori in Italia per i futuri piloti».

«Inaspettata e ingiusta la decisione di rimettere in gioco il nostro istituto», gli fa eco la preside del Ferrarin, Patrizia Pittalà. Secondo quest’ultima, l’accorpamento andrebbe semmai prima concordato e non forzato: «Il Duca degli Abruzzi non si è confrontato con noi prima di avanzare la proposta di fusione alle istituzioni». A fare infuriare la protesta è stata proprio questa fuga in avanti, considerata dalla scuola dei futuri piloti come un tentativo di deturpare l’identità collettiva. Sottolineata, in tempi non sospetti, anche dal consiglio provinciale che aveva deliberato l’autonomia del Ferrarin in virtù dell’autenticità rappresentata dalla scuola nel contesto siciliano.

Adesso, al centro della questione, ci sarebbe il cosiddetto dimensionamento: «Un decreto interministeriale – spiega Pittalà – fissava la media totale degli studenti nei vari istituti della provincia. Un numero che prima era 950, poi è passato a 980 e adesso ha superato i 1000. Ma perché, per raggiungere questa nuova cifra, deve essere puntato il dito proprio sul Ferrarin?». L’eventuale accorpamento comporterebbe, in primis, una forte contrazione dell’organico, causando a cascata la perdita di posti di lavoro di docenti e dipendenti amministrativi e anche una qualità organizzativa differente. In merito a quest’ultimo punto, la preoccupazione della preside del Ferrarin è anche quella della destinazione dei fondi. «Se davvero l’istituto aeronautico dovesse essere accorpato al Duca degli Abruzzi, significherebbe dare pieno potere decisionale al secondo mentre il primo subirebbe tutto in modo passivo».

La vicenda non è passata inosservata nemmeno al mondo clericale. Il vescovo di Catania monsignor Luigi Renna è andato in visita al Ferrarin lo scorso 12 dicembre promettendo che avrebbe scritto alle autorità competenti. Il religioso, inoltre, avrebbe anche incitato i ragazzi a far sentire la loro voce. Appello che è stato accolto anche da numerosi genitori degli studenti. I dipendenti del Ferrarin, intanto, hanno protestato firmando su un foglio per ribadire il concetto di «ingiustizia, davanti alla quale non ci fermeremo perché l’identità del nostro istituto va difesa» conclude la preside Pittalà.

Chiara Gangemi

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