Progetto Airesis, la democrazia è in Rete La piattaforma libera del M5s e non solo

 Airesis. Per gli antichi greci era una parola che significava scelta. Per un centinaio di italiani di oggi è invece «una piattaforma, una specie di social network pensato per stimolare la partecipazione dei cittadini e aiutare i gruppi ad organizzarsi in modo democratico e a sviluppare idee in modo partecipato». A spiegarlo è uno dei suoi fondatori, Nicola Giulietti, 28 anni, ingegnere ambientale di Fusi in provincia di Siena. Insieme a un gruppo di coetanei di diverse parti d’Italia gestisce la piattaforma opensource scelta da diversi meetup del Movimento 5 stelle in tutta Italia. Ma non solo. Tra gli iscritti, infatti, anche altri gruppi politici, associazioni e aziende. «Abbiamo cercato di realizzare uno strumento semplice da utilizzare, così che sia accessibile a tutti – spiega Giulietti – Il codice di sviluppo è libero, chiunque può migliorarlo o adattarlo». Per conto suo o partecipando come volontario al progetto.

Registrandosi al sito Airesis.it si accede a diverse funzioni. E’ possibile creare un proprio gruppo specifico, parallelo alla comunità formata da tutti gli iscritti. Ogni gruppo ha una home page di presentazione, una sezione di raccolta delle proposte dei propri membri, un calendario per gestire gli eventi, le riunioni e l’organizzazione interna e infine un’area per le votazioni. Una vera e propria elezione online interna al gruppo. «Abbiamo già in mente altre funzionalità da aggiungere e ci stiamo lavorando», spiega Nicola Giulietti. Come un metodo ancora più semplice per lavorare a più mani alle proposte, che si ispira al servizio di condivisione dei documenti di Google: separazione in capitoli e possibilità di commentare il testo punto per punto. «Cerchiamo di essere pratici, suggerendo di inserire informazioni come il costo di un’idea o le tempistiche per la sua realizzazione. Cose che di solito vengono dimenticate e che invece è bene siano presenti in un documento per fare delle proposte concrete».

Un metodo che è diventato famoso grazie ai meetup del Movimento 5 stelle. Gruppi di discussione interna e persino di elezioni per scegliere i candidati alle consultazioni locali e nazionali. Non è un caso che molte sedi locali grilline abbiamo scelto proprio Airesis come piattaforma di riferimento. «L’interesse dei membri del Movimento 5 stelle ci fa piacere, ma il progetto è indipendente per natura – sottolinea Giulietti – Ognuno di noi ha le sue idee e alcune del gruppo coincidono con quelle del M5s. Ma è impossibile identificare Airesis con qualche forza politica». Ad aver scelto la piattaforma per la propria organizzazione sono stati finora anche altri gruppi: politici – come sedi locali di Sel e Fare, seppure meno attivi -, i cicloamatori toscoumbri, un sindacato, associazioni, un commerciante calabrese stritolato dalla crisi che chiede nuove idee ai colleghi di tutta Italia e da poco anche un’azienda. «All’inizio erano soprattutto gruppi del centro-nord Italia, oggi ci stiamo espandendo in tutta la penisola».

Una presenza ancora più importante al Sud se si considera il forte divario digitale che spacca l’Italia. «E’ vero, gran parte dei cittadini italiani, per età o per accesso alla tecnologia, non posso partecipare alle scelte via Internet – dice Giulietti – Io stesso preferisco la partecipazione fisica, ma oggi è sempre più possibile integrare i vari mezzi. La Rete può essere utilizzata non come uno strumento unico ma come un mezzo per mantenersi in contatto o conoscere di cosa si va a parlare nelle riunioni». La partecipazione che è stata alla base dell’idea di quattro ragazzi provenienti da due progetti diversi – Agorà 2.0 e Airesis – fusi a luglio 2012 perché con un unico obiettivo: «Abbiamo pensato alla difficoltà e all’importanza per un gruppo, magari di grandi dimensioni o lontano geograficamente, di prendere decisioni in modo democratico. Senza un mezzo pratico per farlo, il gruppo va degenerando: si forma un vertice che prende le decisioni senza consultare la base. Così, secondo noi, nasce la disaffezione dei cittadini verso la politica e l’associazionismo in genere».

Per questo, oggi, un gruppo di quindici membri – età media 30 anni – lavora ogni giorno a migliorare e a diffondere la piattaforma Airesis. «Siamo volontari – racconta Giulietti – Da poco abbiamo lanciato una raccolta fondi su buonacausa.org, anche questo un progetto opensource che condividiamo». Contributi economici ma anche di forze, sempre alla ricerca di volontari. Non solo programmatori, ma anche tester che segnalino problemi e disservizi, grafici che aiutino a rendere lo spazio online sempre più intuitivo per gli utenti e analisti che raccolgano le necessità dei gruppi e dei cittadini.

[Foto di Airesis.it]

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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