E alla fine all’Economia andò un tecnico, anzi, un supertecnico. Il curriculum di Alessandro Dagnino, nuovo assessore del governo guidato da Renato Schifani, subentrato a Marco Falcone, che ieri ha rassegnato le proprie dimissioni per intraprendere la legislatura da deputato europeo, parla da sé.
Avvocato iscritto all’albo dell’Ordine di Palermo dal 2001 e cassazionista dal 2010, Dagnino lavora nello studio legale che porta il suo nome e di cui è fondatore, dove si è specializzato in materia di di assistenza e rappresentanza in giudizio in materia fiscale e di finanza pubblica, nell’interesse di società di rilevanza nazionale, gruppi multinazionali, gruppi bancari e assicurativi, piccole e medie imprese, enti pubblici e lavoratori autonomi. E in particolare nella difesa delle pubbliche amministrazioni, oltre che di società quotate in borsa.
È stato diverse volte chiamato come consulente da palazzo d’Orleans, non solo per governi di centrodestra, anzi. Rosario Crocetta gli aveva affidato la guida dell’Irfis e dello stesso Crocetta Dagnino è stato anche legale nel procedimento per le mancanze nella gestione della raccolta differenziata da parte della Regione, da cui l’ex presidente è uscito assolto. È stato anche consulente del dipartimento delle finanze e tributi e della Ragioneria generale della Regione in materia di riorganizzazione delle società partecipate e consulente giuridico della stessa presidenza della Regione.
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