L'associazione, che tutela linteresse alla salute e alla sicurezza dei cittadini, potrà partecipare all'incidente probatorio sull'edificio 2 della Cittadella universitaria di Catania. Lo ha deciso il Gip Antonio Fallone
Processo Farmacia, ammessa Cittadinanzattiva
Nell’inchiesta su Farmacia entra un nuovo soggetto. È l’Associazione Cittadinanzattiva che, durante l’udienza del 19 gennaio, aveva chiesto tramite il suo legale, l’avvocato Vito Presti, di poter intervenire nel processo. La richiesta è stata accolta dal Gip Antonio Fallone. L’associazione, spiega l’avvocato, “è stata riconosciuta come titolare di un interesse leso, il bene della salute e della sicurezza di tutti coloro che possono avere avuto un danno da determinate attività”. La decisione del giudice consentirà a Cittadinanzattiva di nominare i propri consulenti ai fini dell’incidente probatorio, che partirà giovedì 12 febbraio.
“Sarà un aiuto per la pubblica accusa e per la tutela degli interessi generali”, continua l’avvocato Presti. Se il processo andrà avanti, l’associazione, come le altre parti lese, potrà chiedere di costituirsi parte civile. La nomina dei periti è rimandata a poco prima del 12 febbraio: anche l’avvocato Presti sottolinea come si tratti di una perizia particolare, che necessita di più professionisti particolarmente adatti. In ogni caso la partecipazione di Cittadinanzattiva, commenta l’avvocato, “è un segnale importante. Ed è anche una cosa nuova: non ci sono molti precedenti in Italia”.
La decisione di fare richiesta d’intervento nell’indagine, come ci racconta il segretario regionale di Cittadinanzattiva Giuseppe Greco, è nata dopo che “alcuni dei familiari, colpiti dall’abbandono della responsabilità e della sicurezza nella vicenda, si sono rivolti al nostro Tribunale per i diritti del malato”. E’ stata quindi attivata una procedura dell’associazione – il Piano Integrato di Tutela – che non solo si occupa degli adempimenti legali, ma anche di vigilare sulla sicurezza negli atenei, come in questo caso, e nei luoghi ad alto rischio. “Vorremmo farne un momento esemplare, affinché queste situazioni non si ripetano”, commenta Greco.
Cosa sono Cittadinanzattiva e il PIT lo spiega invece la dottoressa Mimma Modica Alberti, responsabile della consulenza e assistenza legale. L’associazione, autonoma su base regionale ma presente in tutta Italia, nasce nel ’78 “con l’obiettivo di dare corpo ai diritti dei cittadini. Diritti conclamati, ma spesso non concretizzati”. Il campo della tutela della salute è forse quello in cui Cittadinanzattiva realizza le iniziative più conosciute, con il Tribunale per i diritti del malato; ma l’associazione si interessa anche di sicurezza nelle scuole. Nel 1990 è nata poi la rete di giustizia per i diritti (appunto il PIT, Piano Integrato di Tutela), su base regionale e nazionale “con l’obiettivo di vigilare affinchè il sistema giudiziario funzioni, e promuovere un più ampio disegno di tutela integrata. Attenzione a vecchi e nuovi diritti, insomma”, spiega la Modica Alberti.
In termini pratici, la rete dell’associazione mette insieme cittadini e avvocati che, sottoscrivendo una carta di principi, offrono consulenza gratuita e un’assistenza che segua determinati criteri. “Come rendere conto del proprio operato, prendere decisioni in comune col cliente e secondo le sue esigenze, eccetera. Semplicemente un approccio più chiaro tra professionista e cittadino”, spiega la dottoressa.
Nel dicembre scorso, nel corso di una conferenza, Cittadinanzattiva ha stilato un piano quadriennale con una serie di priorità: su tutte, salute e ambiente. “Per questo l’associazione, in determinate situazioni gravi, sceglie di esserci. Per seguire gli sviluppi da dentro”. Così si spiega la richiesta d’intervento sul caso Farmacia. Cittadinanzattiva è già intervenuta in altre occasioni, come nella tutela dell’ambiente in Umbria, nel processo sull’inquinamento elettromagnetico prodotto da Radio Vaticano, e in alcune indagini sulle Usl.
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