Confartigianato Imprese Palermo si costituisce parte civile nel procedimento scaturito dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Palermo culminate nella richiesta di rinvio a giudizio per 62 indagati con l’accusa di associazione mafiosa e di avere compiuto numerose estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori di Palermo. Tra le numerose vittime anche un imprenditore edile […]
Processo Cupola 2.0, Confartigianato parte civile
Confartigianato Imprese Palermo si costituisce parte civile nel procedimento scaturito dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Palermo culminate nella richiesta di rinvio a giudizio per 62 indagati con l’accusa di associazione mafiosa e di avere compiuto numerose estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori di Palermo. Tra le numerose vittime anche un imprenditore edile associato a Confartigianato, che ha avuto il coraggio di denunciare la mafia riprendendo con una telecamera nascosta il volto del suo estorsore.
«Siamo per le imprese e per incentivare una cultura d’impresa che dia il coraggio di portare avanti le proprie logiche senza piegarsi – dice il presidente di Confartigianato Palermo, Giuseppe Pezzati -. Siamo e restiamo al fianco dei nostri imprenditori. Ne è anche prova uno sportello antiracket inaugurato nella sede di via Emerico Amari, a maggio del 2018, dove responsabile è il nostro vice presidente Matteo Pezzino. Non abbiamo dubbi quando dobbiamo costituirci parte civile in questi processi. Lo abbiamo già fatto a dicembre scorso, dimostrando vicinanza e sostegno al nostro associato e lo stiamo facendo nuovamente adesso».
(Fonte: Ansa)