Principessa di Luciano Bruno al monastero «È una replica speciale, nata da un sogno»

Un sogno. È questo che ha spinto Luciano Bruno a rompere la promessa che aveva fatto a se stesso: «Una replica la farei allo Stabile – aveva detto – ma soltanto il giorno del compleanno di Raffaella. Sarebbe il mio ultimo regalo per lei», aveva detto. Invece Principessa, il monologo scritto dall’autore teatrale catanese per ricordare la sua compagna scomparsa otto mesi fa, andrà in scena oggi alle 20, nell’auditorium dell’ex monastero dei Benedettini. Il debutto è avvenuto lo scorso 29 novembre, al campo San Teodoro di Librino. «Lì ero circondato da amici, ero a casa mia. Spero che venga tanta gente, ma saranno persone che non conosco. Ho un po’ di timore», confessa.  

La decisione di mettere in scena l’opera per una seconda volta nasce una notte di qualche settimana fa. «Ho sognato Raffaella – racconta Bruno – Eravamo al monastero: lei era seduta e mi guardava. Ho capito che voleva dirmi qualcosa, così ho pensato di portare qui Principessa». Il complesso monastico di piazza Dante è un luogo «più che importante, fondamentale – sottolinea Luciano Bruno – Qui, nel luglio 1998, Raffaella Carrara diventa dottoressa in Lettere». Un traguardo al quale la donna, diventata poi insegnante alle scuole medie, aspirava fin da piccola. «Voleva fare solo questo, fin da bambina», sorride l’autore. 

La proposta di Bruno – che nel 2010 ha ricevuto una menzione al prestigioso premio Ubu per lo spettacolo Librino – è stata subito accolta dall’università e dall’associazione Officine culturali. «Ne ho parlato con Luciano Granozzi (delegato del rettore alla Comunicazione, ndr) e in breve abbiamo iniziato a lavorare. È una replica speciale, a volte i sogni si avverano», dice. «Adesso sono qui, cammino tra i corridoi che Principessa frequentava ogni giorno. Me ne parlava sempre, amava questi luoghi. Tutto questo è molto emozionante». 


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