I ladri entrano nella notte, noncuranti dell'allarme, e forzano le cassette dove sono contenuti i soldi di merende e bottigliette. «Un guadagno sicuro con poco sforzo», spiega il rappresentante d'Istituto Vincenzo Santonocito. Tra le proposte per evitare il ripetersi degli episodi c'è affidare la sicurezza a un sorvegliante
Principe Umberto, scassinati i distributori automatici Studenti: «Almeno un furto a settimana da tre mesi»
Continui furti al liceo Principe Umberto. «Rubano i soldi dei distributori automatici, i computer e altre attrezzature scolastiche», denuncia il rappresentante d’Istituto Vincenzo Santonocito. I ladri agirebbero nella notte, senza che il sistema di allarme riesca a fermarli o scoraggiarli. Ieri l’ultimo episodio: sono state scassinate le macchinette di merende e acqua che si trovano al piano terra. «Da tre mesi gli episodi sono diventati ormai frequenti», ammettono anche al centralino dell’Istituto, mentre la dirigente è impegnata a rispondere alle domande della polizia.
In passato dall’istituto di via Chisari – vicino allo stadio Massimino – erano stati rubati schermi di computer, processori e altro materiale tecnologico. Alcune lavagne interattive multimediali (Lim) erano state danneggiate e altre parti asportate. «I ladri entrano almeno una volta a settimana. Ormai si sono specializzati nel forzare le cassette che contengono i soldi inseriti nei distributori automatici – spiega Santonocito – È un guadagno assicurato, perché sono sempre piene, e non comporta nemmeno un grande sforzo», considerata l’assenza della blindatura. Per alunni e personale scolastico si tratta di un disagio non da poco.
«Nonostante la ditta che si occupa del rifornimento della macchinette sia molto efficiente – continua il rappresentante degli studenti – rischiamo di rimanere senza acqua da bere, al mattino». Oltre alla sete, un altro effetto causato dai furti «è l’assenza di sicurezza che percepiamo all’interno della scuola – aggiunge – Potrebbero essere rubati anche documenti importanti», considerato pure che il primo piano, dove ha sede la presidenza, è stato più volte visitato dai ladri. La stessa dirigenza soffrirebbe le conseguenze delle intrusioni: «Devono passare quasi tutta la mattina a dare spiegazioni alla polizia, su quel che è successo», sostiene Santonocito.
Come accaduto oggi, quando alle 9.30 sia la dirigente scolastica Maria Raciti che il direttore amministrativo Maurizio Cantoni non possono rispondere al telefono perché impegnati a dare chiarimenti alle forze dell’ordine. Per risolvere il problema gli studenti hanno avanzato alcune proposte: «Potenziare il sistema di allarme o affidare la custodia dell’edificio a un sorvegliante notturno». Un’alternativa già proposta prima dei furti, che potrebbe anche sposarsi con la prima idea, è quella di creare un servizio bar all’interno dell’istituto «così da alleggerire i guadagni giornalieri delle macchinette, e renderle meno invitanti per i ladri».