Prima Commissione dell’Ars: “Buffonata Atto II, le avventure di D’Asero-Cimabue”

IERI A SALA D’ERCOLE E’ STATO TOCCATO IL FONDO. IL CAPOGRUPPO DEL PDL SI E’ INVENTATO UNO STRATAGEMMA PER SALVARE LA POLTRONA DI MARCO FORZESE. MA E’ STATO SCOPERTO E SPUTTANATO…

Ieri, a Sala d’Ercole, ancora una giornata a vuoto. Anche se oggi l’Aula è di nuovo convocata, ci sono ‘buone prospettive’ per un’altra settimana a base di nulla di fatto.

L’Ars continua ad essere paralizzata. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ormai è alle strette. L’attacco concentrico di PD e Cgil ha messo alla corda il Governo. Il problema, adesso, per il governatore, per il senatore Giuseppe Lumia e per la triade di Confindustria Sicilia (Antonello Montante, Ivan Lo Bello e Giuseppe Catanzaro) è come trattare una resa onorevole.

Crocetta ha già bevuto il primo ‘amaro calice’ iscrivendosi al gruppo parlamentare de PD. Un primo passo, certo. Che non significa molto. Lumia e Montante – che sono i veri ‘capi’ del Governo regionale – che fino ad oggi hanno controllato tutto, debbono ‘cacciare’ quattro assessorati. La cosa gli viene pesante, visto ch si tratta di due ‘appapponi’.

Ma non hanno scelta. Perché se la Cgil siciliana va avanti con energie e altro ancora, lo sputtanamento, per il Governo regionale (e per Confindustria Sicilia), potrebbe essere totale.

Ieri, pronto accomodo, l’Aula ha approvato l’ordine del giorno del PD che impegna il Governo a chiudere, per l’ennesima volta, la storia degli impianti eolici.

Per la cronaca, già nel 2008 la Regione siciliana dice ‘basta’ alle pale eoliche. Poi, però, siccome dietro questo settore ci sono robusti interessi mafiosi, la politica siciliana, ‘taci e maci’, ritorna spesso sull’argomento.

Con l’ordine del giorno approvato ieri da Sala d’Ercole, dovremmo essere alla terza o alla quarta ‘bordelliata’ sulle pale eoliche alle quali affaristi e mafiosi sembrano essere particolarmente affezionati.

In Sicilia i grandi impianti di energie alternative – come i tanti parchi eolici che, tra l’altro, distruggono il paesaggio – o come i grandi impianti fotovoltaici servono poco, perché in molti casi non possono nemmeno essere allacciati alla rete. Servono, invece, a chi li realizza che si fa i ‘bagni’ con le provvidenze pubbliche.

Un’altra questione ieri molto ‘gettonata’ è stata la sceneggiata sulla Prima Commissione legislativa dell’Ars. Più che la storia della Commissione, è la storia del suo presidente, o ex tale, Marco Forzese, che, per fare il furbo, è rimasto incartato.

Lo scorso agosto Forzese ha convocato in frett’a e furia la Commissione per ‘inchiummare’, così andava dicendo in giro, le nomine all’Irsap (quasi tutte illegittime, se non comiche, visto i personaggi nominati).

Convinti di ‘impiombare’ il Governo sull’Irsap, i deputati componenti della Prima Commissione hanno lasciato gli ombrelloni in spiaggia e sono corsi a Palermo, a Palazzo Reale. Non calcolando che il presidente Forzese si era messo d’accordo, sottobanco, con il Governo di Rosario Crocetta, patteggiandosi, forse, un improbabile poltrona di assessore.

Così, quando la Commissione si è riunita, in base a un cervellotico regolamento, Forzese ha salvato le nomine illegittime del Governo. I deputati componenti della Prima Commissione, che si sono sentiti ‘usati’ da Forzese per i suoi giochi di potere, gli si sono rivoltati contro dimettendosi in massa.

A questo punto, regolamento alla mano, Forzese dovrebbe andare a casa. Ma il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, in questa vicenda, il regolamento dell’Ars, più che applicarlo, lo sta interpretando Ma, in ogni caso, non lo sta violando.

Per onestà di cronaca, va detto che presidente Ardizzone, in questa storia, si trova tra due fuochi: da una parte Forzese, che lo ha attaccato, dicendo che la presidenza dell’Ars lo vuole far decadere da presidente della Commissione Affari istituzionali; ed è attaccato dagli avversari di Forzese che lo accusano di non aver ancora mandato a casa lo stesso presidente della Prima Commissione.

Incredibile, infatti, quello che che è successo ieri. Quando il capogruppo del Pdl all’Ars, il solito Nino D’Asero, una specie di Cimabue di Sala d’Ercole, catanese come i suoi alleati politici Pino Firrarello e Giuseppe Castiglione, millantando un ‘pezzo di carta’ (che poi si è rivelata carta straccia) nel quale stava scritto che lui – D’Asero – e il suo compagno di Partito, Giuseppe Milazzo, si rimangiavano le dimissioni da componenti della Prima Commissione. Una manovra, un po’ squalliduccia, per salvare la poltrona al presidente Forzese.

Di fatto, come abbiamo scritto ieri, questa storia del ‘pizzino’ era e resta una buffonata. Alla quale, a quanto pare, era estraneo l’onorevole Giuseppe Milazzo, che si è visto tirato per la giacca da D’Asero in questa commedia degli inganni.

A quanto ci risulta, l’onorevole Milazzo si è molto infastidito. Ed ha ragione. D’Asero, infatti, fa parte della corrente del Pdl dei cosiddetti ‘Traditori’: quelli che, a Roma, si sono giocati Berlusconi, dandolo in ‘pasto’ ai servizio sociali. Un po’ come, nei primi anni ’90, fecero i democristiani che, pensando di salvarsi, ‘consegnano’ Andreotti ai suoi ‘carnefici’.

D’Asero, per la cronaca, come già accennato, è molto vicino all’area che fa capo al senatore Pino Firrarello e a Giuseppe Castiglione, i due che, già l’estate scorsa, sottobanco, invece di fare votare per Nello Musumeci, hanno appoggiato Rosario Crocetta,. Dal quale sono stati ricompensati con un assessorato.

Di fatto – questo bisogna riconoscerlo – Firrarello e Castiglione sono gli antesignani, i battistrada dei ‘Traditori’ di Berlusconi al Senato, con in testa il ministro Angelino Alfano (al quale, non a caso, Firrarelloe Castiglione sono legati). Solo che i risvolti siciliani di questi capitomboli sono ormai farseschi.

Solo in Sicilia e solo all’Ars, infatti, può capitare che il capogruppo di un Partito che si dice di opposizione – D’Asero, per l’appunto – sia, in realtà, sottobanco, un sostenitore del Governo. Una recita che in quasi undici mesi è diventata stucchevole. E che ieri si è arricchita di un nuovo capitolo farsesco: il già citato tentativo di salvare il deretano al presidente Forzese. Penoso.

Tutto perché? Perché Forzese appoggia il Governo Crocetta. Sostenuto, oltre che da D’Asero, anche dal Partito del presidente dell’Ars Ardizzone, l’Udc.

Così, ieri, Crocetta, Ardizzone e D’Asero hanno cercato di salvare la poltrona a Forzese. ‘Accucchiando’, come si dice dalle nostre parti, una tremenda ‘malafiura’. Che non si è ancora conclusa, Perché il presidente dell’Ars, invece di chiudere questa brutta pagina di Sala d’Ercole, imponendo a Forzese di dimettersi, si è preso un’altra settimana di tempo? Per tentare qualche altro ‘magheggio’ parlamentare? O forse il presidente, regolamento alla mano, sta cercando di convincere Forzese ad uscire di scena dopo tutti i danni che ha prodotto?

Che spettacolo indecoroso, ragazzi! Possibile che, dopo due mesi, nessuno riesce a spiegare a Forzese che Crocetta, con la promessa dell’assessorato, l’ha solo preso in giro? Come fa Forzese a non capire di aver perso la carrozza (l’assessorato che non c’è mai stato) con tutto lo ‘scecco’ (la presidenza della Prima Commissione)?

Adesso, in questa storia di trasformismo politico allo stato puro, l’unico che salverà la poltrona sarà Ardizzone, tirato per la giacca anche lui dai protettori e dai detrattodi di Forzese. Quest’ultimo se ne andrà comunque a casa. E dovrebbe andare a casa anche D’Asero. Così, almeno, noi interpretiamo la secca presa di posizione dell’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio, che ha detto che tutto il Pdl è d’accordo per ‘schiodare’ Forzese dalla poltrona di presidente della Commissione Affari istituzionali.

Insomma, D’Asero dovrebbe lasciare il ruolo di capogruppo di un Partito di opposizione. Per chiudere in modo un po’ più dignitoso l’altra farsa di un Partito che dice di essere all’opposizione e si tiene un capogruppo un personaggio che appoggia il Governo…

Intanto il vice capogruppo del Pdl, Marco Falcone, così si esprime:

“Se si continua sulla linea delle sterili prese di posizione e sulle inutili polemiche, soprattutto in questo momento delicato di tracollo socio- economico della nostra Isola e di numerose emergenze, prima fra tutte quella degli immigrati, la Politica continua a perdere credibilità e i cittadini si allontanano sempre più dalle Istituzioni. Occorre, invece, che si ritorni a compiere azioni responsabili e che si guardi soprattutto all’interesse della collettività”.

“In questa vicenda della prima commissione prosegue Falcone – è opportuno che i conflitti si plachino e che tutti si spendano per ridare vita a quest’organismo di vitale importanza per il Parlamento. Forzese, persona equilibrata e politico accorto, anche per evitare inutili speculazioni, dimostri senso di responsabilità facendo un passo indietro e consentendo che la Commissione si ricostituisca e ritorni a lavorare”.

Ars, Cascio: “Tutto il Pdl è per l’azzeramento della Prima Commissione”     

 


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