Presidente Crocetta, lei da che parte sta? Altri consigli per la stampa?

Oggi il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ci ha stupito con effetti speciali. Nel corso della conferenza stampa convocata di gran fretta per difendere, praticamente, la lobby dei professionisti dell’antimafia di Confindustria Sicilia (che ha deciso di governare anche se nessuno li ha votati) ci ha deliziato con  prediche alla stampa.

Solo questo ci mancava. Infastidito dai commenti e dagli articoli sui giornali online (ultimo baluardo della libertà di stampa) ha detto: “I giornali devono scegliere da che parte stare. Non è possibile che mentre c’è chi attacca la mafia e fa una battaglia civile che dovrebbe vedere impegnati tutti i siciliani e anche l’informazione siciliana, c’è una parte di questa che gioca sporco”.

Sotto inteso che chi non sta col duo Crocetta-Montante, come minimo è ‘punciuto’? Se no, che professionisti dell’antimafia sarebbero? (Qui la replica dell’Ordine dei Giornalisti e di Assostampa).

Comunque, a noi fa piacere  rispondere per primi al Presidente. Sappiamo che questo giornale ogni tanto lo fa ‘arrabbiare’.  E vogliamo rimediare.  Diciamo apertamente da che parte stiamo.

Poi, però,  giriamo la stessa domanda a lui, affidandoci a questo post, poiché Crocetta non ha mai voluto parlare con noi. Chissà perché. Guardandoci in faccia, aveva detto si ad una intervista. Peccato che, poi, il telefono della persona cui aveva detto di rivolgerci, non è mai stato disponibile per LinkSicilia. Ce ne faremo una ragione.

Anyway, direbbero gli inglesi, veniamo al punto. La premessa è che i politici dovrebbero astenersi da ogni tentativo di condizionare la stampa.

Come ci hanno fatto notare da NewYork,  “cio’ che in passato ha fatto sprofondare l’Italia e’ stata proprio la troppa ‘collaborazione’ tra stampa e potere”. E questo vale ancora di più per la Sicilia. 

“Negli Stati Uniti e in qualunque Paese democratico dove alla stampa e all’informazione in genere spetta il delicato compito di esercitare le funzioni costituzionali di “guardiano” del potere, una frase del genere non verrebbe mai pronunciata da un politico”. L’articolo de La VocediNewYork era riferito a Re Giorgio Napolitano, e al suo invito alla ‘cooperazione’ dei media,  ma possiamo dedicarlo anche a lei da stamattina.

Detto questo, non abbiamo timori reverenziali nell’affermare che LinkSicilia sta dalla parte dei lettori. A loro dobbiamo la pubblicazione di ogni notizia rilevante e di ogni commento critico, anche se a lei e ai suoi amici industriali del ficodindia con la targa dell’antimafia, la cosa può non fare piacere. In questo trovate un’alleata preziosa in Laura Boldrini, la radical chic, in teoria di Sinistra, che ha proposto maggiori controlli sulla rete. La democrazia è bella fino ad un certo punto, idem la Costituzione… non scherziamo.

Stiamo, e lo abbiamo sempre dimostrato, dalla parte dei siciliani che si battono per una Sicilia libera da ogni forma di colonizzazione  interna ed esterna. Questo per noi significa essere cittadini siciliani.

Ma veniamo a Lei:  ci dica da che parte sta.   Con una email, una lettera, un piccione viaggiatore, un message in the bottle, se proprio ci tiene ad evitare un confronto diretto. Faccia lei.

 Noi non lo abbiamo capito. Gli indizi parlano di un Presidente della Regione Siciliana che, in campagna elettorale, aveva promesso di essere dalla parte dei siciliani e, che ora,  sta facendo  tutto il contrario. Ma, lo dica lei da che parte sta.

Evitando quella retorica che può incantare solo qualche giornale straniero e qualche pennivendolo. 

Cosa dovremmo dedurre dal fatto che si tiene in Giunta un assessore regionale all’Economia inviato da Roma che sta massacrando lo Statuto siciliano e agisce solo per garantire i piani del Governo nazionale? La Sicilia è ufficialmente commissariata? Lo dica apertamente ai siciliani.

Cosa dovremmo dedurre dal suo voltafaccia sul Muos? Che ha svenduto la sua terra per le sue ambizioni politiche ‘nazionali’? E’ stato costretto contro la sua volontà? Lo dica apertamente ai siciliani.

Che cosa dovremmo dire sull’acqua? In campagna elettorale lei era schierato per l’acqua pubblica. Poi, circa un mese fa, ha inviato alla Commissione legislativa Ambiente dell’Ars un disegno di legge che prevede l’esatto contrario della gestione pubblica dell’acqua.

E, ancora, che dire della delicata questione delle discariche in cui esponenti di Confindustria Sicilia sono coinvolti fino al collo? Lo dica apertamente ai siciliani.

Dubitiamo che lei risponderà. Come non ha risposto a tutti gli interrogativi che, con dovizia di particolari, le abbiamo posto in questo articolo: CHI C’E’ AL TIMONE DELLA SICILIA?

Considerata la sua reticenza, forse, sarebbe opportuno evitare ‘strigliate’ alla stampa. Non è compito suo, per cominciare. Né tantomeno di chi  pretende una presa di posizione, quando non ha chiarito la sua.

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