Poveri noi, in mostra i volti dei senza dimora I nuovi esclusi tra crisi e voglia di riscatto

«Mi aspettavo di trovarmi davanti l’immagine diffusa del senza tetto che dorme alla stazione o negli angoli delle strade, e invece ho incontrato persone all’apparenza normali, che non avresti mai preso per clochard». Sono gli ospiti della locanda del Samaritano, il centro di accoglienza della Caritas diocesana di Catania. Sono loro i nuovi poveri, gente normale che si ritrova senza una casa e senza neppure i soldi per comprare da mangiare perché attanagliata dalle difficoltà economiche, o perché ha perso il lavoro. I loro volti, le loro storie, i loro sguardi, catturati dall’obbiettivo del foto-reporter siciliano Fabrizio Villa, sono stati raccolti in una mostra benefica dal titolo Poveri noi. Scatti in bianco e nero, diretti ed intensi, che trasmettono il dramma, la solitudine, le difficoltà e la sofferenza dei nuovi esclusi, ma anche la speranza e la voglia di riscatto. Un reportage per documentare la realtà, ma anche un’iniziativa solidale: le fotografie, infatti, saranno messe in vendita e il ricavato sarà devoluto a favore dei senza dimora della nostra città.

Un progetto «nato in modo inusuale», racconta Villa. Il fotografo, infatti, contattato dalla Feltrinelli di Catania per mettere su una mostra all’interno dei suoi locali, decide di allestire un nuovo lavoro in collaborazione con la Caritas etnea con cui aveva già lavorato per un reportage pubblicato sul settimanale Panorama. Ed ecco l’idea per una nuova sfida: raccontare i volti dei senza tetto. Qui la sorpresa inaspettata di trovare un mondo diverso da come lo si immagina. «Ho incontrato una situazione che non mi aspettavo – racconta Villa – diversa dall’idea di ritratto che avevo in mente». Dopo il disagio iniziale, la scoperta di una nuova realtà da documentare con la fotografia: «La povertà è diversa, vicinissima a noi. Non possiamo più ignorarla», ammette il giornalista.

Anche il titolo è stato scelto per sottolineare quanto sia sottile il confine che separa una vita «normale» da una esistenza da «povero». «Poveri noi vuol dire poveri tutti perché, al giorno d’oggi, siamo tutti un po’ più poveri – spiega Villa –. Crisi economica, ma anche affettiva o emotiva. Basta poco per perdere tutto». Così, dopo l’incontro con gli ospiti della locanda del Samaritano, è subito arrivata dallo stesso reporter la proposta di vendere gli scatti per raccogliere fondi da destinare alla Caritas di Catania. «Questo lavoro non doveva restare fine a se stesso, ma fare qualcosa per queste persone», racconta. Un modo di «utilizzare la fotografia come strumento di solidarietà».

La mostra Poveri noi, realizzata in collaborazione con la Caritas diocesana di Catania e la web tv Telestrada, sarà inaugurata oggi alle 18, nel bistrot della libreria Feltrinelli. Alla serata sarà presente anche il giornalista Nino Milazzo. Gli scatti di Fabrizio Villa resteranno in esposizione fino al 29 giugno. «Chiunque può comprare una foto», spiega il fotografo. Non solo il collezionista o l’appassionato. «Una scuola, ad esempio, potrebbe comprarne una facendo una colletta tra alunni e docenti – propone l’autore –. Sarebbe un bel gesto di solidarietà». «L’importante è fare qualcosa per dare una mano». E non restare indifferenti.

Per tutte le informazioni su come acquistare le foto, basta scrivere una email a telestradacaritas@gmail.com.

 

[Foto di Fabrizio Villa]


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Una esposizione del foto-giornalista Fabrizio Villa documenta la realtà dei senza dimora ospitati dalla locanda del Samaritano di Catania. Tra reportage e solidarietà. Gli scatti infatti verranno messi in vendita e il ricavato sarà devoluto alla Caritas etnea. Visi e storie di «gente normale, che non chiameresti mai clochard, rimasta senza casa e senza neppure i soldi per comprarsi da mangiare a causa della crisi», spiega l'autore. Inaugurazione oggi alle 18 alla libreria Feltrinelli di via Etnea

Una esposizione del foto-giornalista Fabrizio Villa documenta la realtà dei senza dimora ospitati dalla locanda del Samaritano di Catania. Tra reportage e solidarietà. Gli scatti infatti verranno messi in vendita e il ricavato sarà devoluto alla Caritas etnea. Visi e storie di «gente normale, che non chiameresti mai clochard, rimasta senza casa e senza neppure i soldi per comprarsi da mangiare a causa della crisi», spiega l'autore. Inaugurazione oggi alle 18 alla libreria Feltrinelli di via Etnea

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