Nonostante le misure anticovid da qualche settimana siano meno stringenti alcuni uffici postali della provincia di Catania rimangono chiusi al pubblico, creando non pochi disagi all’utenza. Un esempio arriva dal Comune di Belpasso, con quasi 30mila abitanti, dove di regola sono operative due filiali. Ma da marzo resta chiuso al pubblico l’ufficio di via Fiume. L’amministrazione guidata da Daniele Motta contestualmente all’interrogazione parlamentare all’Ars del deputato regionale locale Giuseppe Zitelli, si è trovata costretta ad inviare una lettera a procura e prefetto ma anche alla sede centrale di Poste Italiane.
«Non capiamo i motivi della mancata riapertura – spiega Zitelli – Questo è un disservizio che come istituzioni non possiamo accettare». Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Motta il quale ha specificato che allo stato attuale a Belpasso e frazioni ci siano attivi solo due uffici postali ma di cui uno nella frazione di Piano Tavola, utile quest’ultimo anche ai territori di Misterbianco, Motta S.Anastasia e Camporotondo Etneo.
Disagi anche per i cittadini di Santa Maria di Licodia. In questo caso le difficoltà sono legate alla limitazione degli orari di apertura. A denunciare l’accaduto è l’assessore comunale Gabriele Gurgone, il quale sul proprio profilo Facebook ha paragonato la situazione a «un ritorno al Medioevo» con l’annuncio di inviare una missiva alla società che si occupa del servizio.
Immediata la replica di Poste Italiane su disagi: «Nonostante la temporanea rimodulazione, resasi necessaria allo scoppiare della pandemia di Covid19, sono stati sempre garantiti i servizi essenziali per tutti i cittadini – si legge in una nota stampa- Il piano delle riaperture attualmente in corso e al costante vaglio dell’azienda ed è stato possibile anche grazie all’adozione di idonee misure di sicurezza. Sono stati inoltre effettuati interventi di sanificazione delle sedi, riforniti gli uffici postali di gel disinfettante e dotati i propri dipendenti di mascherine. Se pure l’emergenza sanitaria si stia mano a mano ridimensionando, le azioni che l’azienda deve mettere in atto, a tutela della salute del personale e dei cittadini nell’espletamento delle operazioni a sportello, continuano ad impattare anche sulle turnazioni».
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