Sara ha 40 anni, è «sposatissima» con un uomo che ama. Un giorno, un «belloccio» le fa la corte e la ammalia. Accade però qualcosa che azzera tutto. Anonima, invece, frequenta un ragazzo del quale, forse, si è innamorata, al punto di voler «ufficializzare», ma...
PostaDelCuore#9, anche l’infedeltà ha il suo galateo
Sara scrive:
«Cari Flaminia e Lucio, ho 40 anni, sono piuttosto di bell’aspetto (dicono) e sono “sposatissima” da 10 anni con un uomo che amo, ma con il quale non condividiamo troppe cose. Poi arriva questo belloccio trentenne, dal piglio rampante, “bonissimo”, che mi fa la corte. Prima molto garbato, poi al primo mio, appena accennato turbamento, – perché non ci siamo mai incontrati da soli, ma avrà capito di aver fatto “quasi centro” da qualche mia risposta meno schermata – ha iniziato a essere più “caloroso”. Messaggini su whatsapp su quando potremmo incontrarci soli, in quale posto, ecc. Io nel frattempo mi turbo molto e in effetti ci faccio qualche pensierino, sino a quando non fa un passo falso. Almeno secondo me, ed è dunque su questo che vorrei conoscere il vostro pensiero. In pratica, un giorno mi intravede per strada con mio marito e i miei figli ancora piccoli, mi saluta da lontano e poco dopo sempre con un messaggio mi dice che mio marito “in fondo gli fa tenerezza, forse un po’ pena”. Alla mia richiesta di spiegazioni mi scrive con piglio cinico che un uomo maturo (mio marito ha qualche annetto in più di me) con una bella moglie e figli piccoli, beh, gli fa pena. Era in pratica un modo per dirmi che gli fa già pena un povero potenziale cornuto. Ovviamente non ho più risposto ai suoi messaggi. Questo cafone oltre a non essere mai riuscito nell’intento (lo ammetto: ci stavo pensando, ma non è detto che potesse davvero accadere) era convinto che avesse il lascia passare per insultare mio marito. Scherziamo? Ma possibile che una donna sposata, in una fase di “quasi distrazione”, venga subito vista come una zoccola a cui dire anche cose spiacevoli? Sono io a esagerare? Grazie e complimenti per la vostra simpatia».
La risposta di Flaminia
No non sei tu ad esagerare, è che il belloccio non ha assorbito un principio fondamentale: le donne non sono proprietà altrui, oggetti “arraffabili“, ma persone senzienti e in grado di decidere autonomamente. Aver fatto breccia nei tuoi desideri, reali, virtuali o legittimi che siano, non lo autorizzava affatto a prendersi gioco di tuo marito. Evidentemente pensava (male) che la tua disponibilità al tradimento, trovasse origine nella differenza d’età con tuo marito, ma è un pensiero terra terra, tipicamente maschile e profondamente sbagliato: se un uomo maturo ha accanto una donna giovane e bella, deve averla “comprata” perché è ricco, oppure è destinato senza rimedio alle corna. Un ragionamento alla Mimì Metallurgico, degno di crocicchi di uomini con la coppola davanti al bar del paese.
Anche l’infedeltà ha il suo galateo, sissignori. Il marito (o la moglie) dell’amante non possono fare pena né tenerezza, dovrebbero suscitare semmai sentimenti di rispetto o rincrescimento. Spesso sono oggetto di odio e gelosia e si può capire, ma l’idea del povero cornuto/a con sottofondo di marranzano è semplicemente ignobile.
Sara, ovviamente non ti auguro di trovare un amante più educato per incasinarti la vita. Hai detto di amare tuo marito, nonostante la poca condivisione. Tieni salda la barra del timone, se proprio devi distrarti, che almeno ne valga la pena. Un abbraccio.
La risposta di Lucio
Sara, Sara… è disarmante la tenerezza con cui racconti un classico della letteratura sentimentale. Donna giovane, infilata in una routine familiare, conosce stupidotto rampante di bell’aspetto e gli dà giustamente, quanto ingenuamente un po’ corda. Che male c’è? È un film già visto mille volte. Il bel tomo si ringalluzzisce e si “allarga”. Vedi? Lui è solo un “parvopenico” rampante, che sbaglia vistosamente la misura e tu, giustamente, lo hai azzerato.
Tranquilla hai fatto benissimo. Che genere di storia vorresti avere con uno così? Alla prima occasione ti combinerebbe qualche casino in famiglia. Ricorda che “quanto danno fa un cretino, più di un maiale in un giardino”. Passa oltre.
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Anonima scrive:
«Ho una relazione, iniziata con leggerezza, con un ragazzo. Andiamo d’accordo, è gentile con me, condividiamo alcune passioni e, con il passare del tempo, mi sono resa conto che mi piace davvero molto, al punto da voler ufficializzare la relazione. Però non voglio espormi per paura di farlo allontanare, in quanto restio a farlo. Così aspetto, temporeggio, ma la situazione non cambia. Come comportarsi in questi casi?»
La risposta di Flaminia
Benedetti ragazzi, ma cosa vi succede? La scorsa settimana abbiamo parlato di una relazione a distanza mai decollata per non aver avuto il coraggio di parlare del “cosa siamo”. Eccone un’altra che stagna nel silenzio dei non detti e si accontenta di passioni condivise. Ma la “passione”, la premessa necessaria e imprescindibile per una relazione amorosa, dov’è? Insomma, parlate d’amore tra voi? Parlate di un qualche futuro insieme? Se lui è restio ad ufficializzare, avrà i suoi motivi, e a lui sembreranno ottimi. Ma nulla ti vieta di chiedergli secondo lui cosa siete e dove siete diretti. Se si allontana, te ne farai una ragione ed eviterai di perdere altro tempo. Se no, ci sarebbe la vecchia ma sempre buona strategia dello “scomparire all’orizzonte per vedere l’effetto che fa”. Con i principi delle favole e nei film con Julia Roberts funziona. Io un tentativo lo farei. Auguri!
La risposta di Lucio
Mi definiresti meglio “ufficializzare”? Presentare ai tuoi? Una cerimonia apposita di “ufficializzazione” con lui su un ginocchio davanti a te, che ti porge un anello? Stampare delle affissioni? Ma dai, l’Ottocento è andato via da un pezzo, goditi la sua compagnia senza forzature. Le cose accadono naturalmente, senza cerimonie ufficiali. Se invece parli di matrimonio, lì la cosa diventa più articolata. Vacci alla larga, cita esempi vicini a voi e cerca di capire il suo punto di vista, vedrai che il tuo istinto saprà farti fare i passi giusti. Oppure rimarrete fidanzati a vita, che comunque non è poi così male. Ci fu un tale, credo Woody Allen, che disse una volta “Il matrimonio è la via per affrontare in due i problemi che da solo non avresti”. Enjoy.