Nonostante fossero stati confiscati nel 2013 a Giovanni Costa, condannato a nove anni per riciclaggio aggravato a favore di Cosa nostra, gli immobili, ricadenti nel territorio di Furnari, fino a martedì scorso non erano stati nella disponibilità dell'amministrazione, che dovrebbe usarli per scopi istituzionali e sociali
Portorosa, liberato il complesso destinato al Comune Figli del proprietario avevano continuato a occuparlo
Erano stati assegnati al Comune di Furnari nel 2015, ma fino a martedì scorso l’amministrazione non era riuscita a entrarne in possesso. Si tratta di 29 appartamenti e di un’unità commerciale del complesso turistico Portorosa, che grazie allo sgombero dei poliziotti sono stati restituiti allo Stato.
Gli immobili in questione erano stati confiscati nel 2013 al palermitano Giovanni Costa. Era stato per anni latitante a Santo Domingo, fino al suo arresto quattro anni fa. Definito dalla polizia «un noto esponente della criminalità mafiosa» è stato condannato a nove anni di reclusione per il reato di riciclaggio aggravato per avere agevolato Cosa Nostra con operazioni finanziarie milionarie. Ma nonostante la confisca e l’assegnazione al Comune, gli immobili continuavano a essere illegittimamente occupati dai figli che li avevano destinati alla locazione ricavandone anche un reddito.
Martedì è scattato il blitz della polizia, coadiuvata dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata di Palermo e Reggio Calabria. L’intervento ha permesso di consegnare al sindaco di Furnari le abitazioni che erano state assegnate per scopi istituzionali e sociali.