Istituzioni pubbliche e associazioni cittadine unite per valorizzare il tessuto artistico e culturale di Catania. È il messaggio lanciato alla città dagli organizzatori di Porte aperte alla musica, al teatro, al cinema. Giunta alla terza edizione consecutiva, l’iniziativa promossa dall’ateneo catanese è diventata un’importante occasione per promuovere il capoluogo etneo e la sua università. Circa trenta appuntamenti organizzati in vista dell’immatricolazione ai corsi di studio del nuovo anno accademico, che, fino al 31 luglio, avranno come cornice le sedi più prestigiose dell’università etnea.
«Oggi, soprattutto al Sud, sempre meno giovani sono avvezzi alla frequentazione dei teatri – afferma Marina Paino, direttrice del dipartimento di Scienze umanistiche –. È un vulnus che testimonia la perdita del patto generazionale tra genitori e figli che educavano alla frequentazione delle attività artistiche. Attraverso queste iniziative puntiamo a rinsaldare il rapporto tra la città e l’università». Un calendario fitto di appuntamenti che verrà inaugurato domenica 18 giugno nel chiostro, appena restaurato, del palazzo centrale di Unict, dal concerto dello Sciara Quartet, Voice&Drums, che segnerà anche l’inizio de Il Bellini nel Barocco, la speciale rassegna di concerti itineranti nelle sedi dell’ateneo, in cui si esibiranno i professori dell’orchestra del teatro Massimo Bellini di Catania. «Porte aperte non è solo una rassegna estiva dell’università – spiega Luciano Granozzi, docente di Storia contemporanea -. È una rete che l’università tesse assieme ai principali protagonisti della vita culturale di Catania».
Un impegno rivolto principalmente ai giovani che tra chiostri, teatri e cortili avranno la possibilità di assistere a fitta serie di concerti e di manifestazioni teatrali e cinematografiche con artisti di livello nazionale e internazionale. «Il segmento più sfaccettato sarà quello della musica – prosegue Granozzi – e avrà come partner principale il teatro Massimo Bellini di Catania, il quale con sette concerti, abbastanza inconsueti, spazierà dalla musica colta fino a Gershwin e ai Beatles». Imperdibili anche gli appuntamenti anche con il jazz, che sarà protagonista il 31 luglio, grazie alla storica associazione catanese Catania Jazz e con la indie-rock che culminerà il 26 luglio con il concerto di Le luci della centrale elettrica, il progetto musicale del cantautore ferrarese Vasco Brondi, che si esibirà nel cortile del monastero dei Benedettini.
Un altro segmento sarà dedicato alla world music «perché gli interpreti della musica siciliana oggi dialogano con questo genere musicale – aggiunge Granozzi -. Per una sera riporteremo in patria Etta Scollo, una catanese molto famosa in Germania e in centro Europa a cui si aggiungerà l’esibizione di Alfio Antico, con le sue transumanze sonore, e Carlo Muratori, con una conferenza in punta di chitarra». Tradizione e innovazione si confronteranno anche nelle manifestazioni incentrate sul cinema, che sarà presentato in maniera tutt’altro che convenzionale. «Abbiamo preferito puntare sul FilmMakingLab – prosegue Granozzi – che è un alto laboratorio sui mestieri del cinema. Per quindici giorni verranno ospitati dieci giovani registi, selezionati con un bando nazionale, che avranno dei docenti del centro sperimentale di cinematografia. Dovranno produrre un documentario su Catania che verrà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia».
Due serate, organizzate in collaborazione con il CineStudio, renderanno omaggio anche a Donatella Palermo, produttrice di Tano da morire, vincitrice, tra l’altro, per due volte dell’Orso d’oro a Berlino, mentre la Scuola superiore di Catania ospiterà l’attore Pierfrancesco Favino. Spazio anche per i film in lingua originale, con un cineforum dedicato al regista britannico Ken Loach, a tre importanti spettacoli teatrali e a un fuoriprogramma. «L’ateneo aprirà anche alla scienza – annuncia Francesco Priolo presidente della scuola Superiore di Catania -. Il sette luglio ospiteremo Viaggio nello spazio, una discussione con Roberto Battiston, presidente dell’agenzia spaziale italiana e con l’astronauta siciliano Luca Parmitano». «L’università di Catania ha oltre quarantamila iscritti – conclude Granozzi – ma questa manifestazione si rivolge a tutti i centomila giovani ai quali dobbiamo tramettere cultura, non in maniera paternalistica ma cogliendo, all’interno dell’università, le tendenze e le attività creative».
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