Ponte tra Sicilia e Calabria: il sisma ci ricorda che è un’opera pericolosa e inutile

IL TERREMOTO CHE, MENO DI QUARANTOTTO ORE FA, HA SCOSSO L’AREA DELLO STRETTO DI MESSINA, RIPROPONE, CON FORZA, I TANTI INTERROGATIVI SULL’OPPORTUNITÀ DI UN’OPERA INUTILE E DALLE CONSEGUENZE DIROMPENTI E CATASTROFICHE. MA CHE TALUNI VORREBBERO REALIZZARE AD OGNI COSTO!
da Giuseppe Scianò
leader del Fronte nazionale siciliano
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Una settimana fa o poco più, avevamo dovuto constatare, nostro malgrado, l’ennesima presa di posizione in favore della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, questa volta da parte dell’ex Ministro delle Infrastrutture del Governo Berlusconi, Pietro Lunardi.
Così come avevamo dovuto prendere atto di un emendamento, che va nella stessa direzione, presentato addirittura da un deputato leghista, Angelo Attaguile. Poveri noi!
Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu “Sicilia Indipinnenti” hanno SEMPRE denunciato il rischio che, dietro alle rinunce di facciata ad un’opera che, oltre ad essere faraonica, è semplicemente INUTILE e CATASTROFICA, si possano in realtà celare manovre di segno assolutamente opposto.
Senza che il Popolo Siciliano (e con esso quello Calabrese) abbia il DIRITTO di pronunziarsi sulla opportunità di un’opera di tale portata ed impatto. E che stravolgerebbe, per sempre, la stessa geografia della Sicilia, cancellandone la sua naturale INSULARITÀ.
A nulla sembrerebbe servire la consapevolezza di come la realizzazione di questo mostro sarebbe funzionale solamente a quelle manovre che tenderebbero alla creazione, da taluni agognata, di una REGIONICCHIA CALABRO-SICULA DELLO STRETTO, nonché allo smembramento in DUE o TRE REGIONICCHIE dell’UNICA, VERA Sicilia!
A nulla sembrerebbe giovare il contestare ed il controbattere, anche con veemenza, la decantata necessità di questo obbrobrio, per il rilancio economico della Sicilia!
Forse che l’isola di Malta ha avuto bisogno di ponti per trasformarsi, in un quarantennio, da cenerentola a splendida realtà in continua ascesa?
Smettiamola di scherzare!

Passa in secondo piano persino l’elevatissima sismicità dell’area dello Stretto. A più riprese, essa è interessata da sciami sismici anche importanti, che devono far riflettere e che non possono essere taciuti.
A meno di due giorni fa risale l’ultimo episodio importante, un sisma di magnitudo Richter pari a 4, che si è accompagnato ad un sciame prolungato che ha interessato l’intera costa fino a Milazzo.

È, a maggior ragione e con più forza, nostro dovere insistere e MOBILITARCI, quindi, contro la paventata e, da parte di certuni, mai abbandonata possibilità di realizzare un’opera senza senso.
La SICILIA e l’area dello STRETTO sono e rimangono AREE ad ALTISSIMO RISCHIO SISMICO ed è SCANDALOSO ed INGIUSTIFICABILE che neppure i terremoti (passati, recenti e … futuri) riescano a “fermare” DEFINITIVAMENTE, una volta per tutte, quelle manovre e quei manovratori, più o meno occulti, che spingono, imperterriti, per la realizzazione del Ponte.
Lo Stretto di Messina è una delle zone a più alto rischio sismico del mondo. I terrificanti eventi del 1783, del 1894 e del 1908, TUTTI seguiti da violenti tsunami, ridussero ad un cumulo di macerie Messina, Reggio Calabria ed i centri vicini.
Una qualsiasi struttura che lo volesse attraversare dovrebbe essere in grado di resistere a sismi riferibili almeno all’ottavo grado della scala Richter e dovrebbe essere fondato in zone non suscettibili di fenomeni franosi. Requisiti che, eufemisticamente, potremmo definire difficili da soddisfare, in quest’area!
Si aggiunga il RISCHIO correlato ai VENTI, particolarmente intensi nell’area. E che dire degli IMPATTI e delle MODIFICAZIONI AMBIENTALI e PAESAGGISTICI?
Non si sottovalutino, inoltre, le problematiche enormi legate alla realizzazione di un’opera così grandiosa (e “presuntuosa”, lasciatecelo dire). Problematiche, di fatto, MAI affrontate prima! E non si dimentichi, infine, il rischio di infiltrazioni mafiose in un’eventuale gestione degli appalti.

SMEMBRAMENTO della Sicilia; perdita, anzi CANCELLAZIONE della sua UNITÀ ed UNITARIETÀ, che si accompagna a quella CANCELLAZIONE della MEMORIA STORICA, in atto da 150 anni a questa parte, che ha contribuito e facilitato la trasformazione della Sicilia in una mera COLONIA INTERNA dello Stato italiano, fonte di materie prime e mercato di sbocco per i prodotti finiti; RISCHIO SISMICO; RISCHIO legato al VENTO; IMPATTI AMBIENTALI E PAESAGGISTICI; PROBLEMATICHE realizzative e gestionali; RISCHIO di INFILTRAZIONI MAFIOSE; COSTI INACCETTABILI
Cos’altro aggiungere? Noi … non aggiungiamo altro!

 


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