Ponte Gioeni, da domani l’abbattimento «I soldi risparmiati vadano alle scuole»

A meno di 24 ore dall’abbattimento del ponte Gioeni, non si è ancora spenta la polemica in città. Tra l’amarcord dei cittadini, la stizza di chi è rimasto bloccato nel traffico e i dubbi di chi si chiede il perché di una così veloce operazione, ci sono anche catanesi soddisfatti e indifferenti. I lavori di preparazione continuano da mercoledì e, ad eccezione del primo giorno, tutto sembra filare liscio secondo i piani del Comune di Catania, con il traffico in calo. «La situazione è abbastanza tranquilla – confermano dalla polizia municipale etnea – I rallentamenti sono dati dalla curiosità di chi si ferma a vedere che succede e da chi non conosce i percorsi alternativi, ma adesso la gente ha capito come funziona». Unico incidente finora segnalato, la prima notte, è stato lo schianto di un 36enne alla guida di un Freelander Land Rover contro i new jersey del cantiere. Ma intanto c’è anche chi guarda avanti, alla fine dei lavori. Come Catania Bene Comune che propone all’amministrazione di spendere i soldi risparmiati dalla messa in sicurezza del ponte, da domani non più esistente: adeguare secondo le norme anti-sismiche le scuole etnee.

La decisione di abbattere il ponte di Catania Nord è stata infatti tanto rapida quanto inaspettata. Appena un anno prima, la precedente amministrazione guidata dall’ex sindaco Raffaele Stancanelli si era espressa in senso opposto, per la conservazione della struttura da mettere in sicurezza. «Per finanziare i lavori di consolidamento del ponte la vecchia amministrazione aveva approvato una variante al progetto che coinvolge il tratto di circonvallazione tondo Gioeni-via Sebastiano Catania e stanziato 6.800.135,77 euro – spiega in una nota Matteo Iannitti, ex candidato a primo cittadino etneo e leader del movimento Catania Bene Comune – Di questi 4.621.588,22 euro venivano elargiti dalla Regione Sicilia attraverso  dei e 2.178.547,55 euro venivano cofinanziati del Comune di Catania».

A pochi mesi dal suo insediamento, invece, il nuovo sindaco Enzo Bianco annuncia il cambio di rotta: il ponte Gioeni, inutile e pericoloso, va abbattuto. «Se fosse autentica volontà di sicurezza, se effettivamente è il rischio sismico ad aver motivato i lavori, se è l’incolumità dei cittadini l’unico obiettivo dell’amministrazione, così come non vogliamo dubitare che sia, certamente la Giunta Bianco risponderà con altrettanta urgenza, solerzia e con pari investimento economico alle ben più urgenti situazioni di pericolo», continua Iannitti. Che, nello specifico, si riferisce ai catanesi più piccoli, gli stessi «che viaggiano sul sedile posteriore di un’automobile» e che «fino a ieri passavano pericolosamente solo per un paio di secondi sotto o sopra il ponte del Tondo Gioeni ma, purtroppo, stanno seduti per ore nelle sedioline delle loro scuole, per l’80 per cento inagibili e senza certificato antisismico».

I fondi per un vero adeguamento sismico della città, continua Iannitti, potrebbero essere reperiti proprio da quanto verrà risparmiato abbattendo il ponte. Ma il timore del gruppo è che a settembre i buoni propositi di sicurezza cadano nel dimenticatoio. «Se capitasse – conclude Iannitti – la demolizione del ponte sul Tondo Gioeni si tradurrebbe in un enorme imbroglio volto solo a spendere denaro e a produrre un po’ di pubblicità gratuita al nuovo Sindaco». Non per tutti positiva, almeno secondo i commenti dei cittadini catanesi in Rete che abbiamo raccolto per voi, attraverso i più comuni social network FacebookTwitter Instagram.

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Procedono i lavori per la rimozione della struttura di Catania Nord, secondo le più rosee previsioni del Comune che non nasconde la soddisfazione. A pungolarlo ci pensa però il movimento Catania Bene Comune che suggerisce: «Se davvero il sindaco è mosso dall'amore per la sicurezza, da settembre adegui secondo le norme antisismiche anche gli istituti scolastici cittadini». Una delle tante voci di cittadini in Rete che in questi giorni si sono levate pro e contro l'operazione e che abbiamo raccolto per voi. Leggi le opinioni dei catanesi su Facebook, Twitter e Instagram

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