Nel piano operativo nazionale, alla città di Catania vengono riconosciuti tre finanziamenti che riguardano il trasporto su gomma. Con particolare attenzione alle linee - avviate o no - del bus rapid transit. Frattanto al gruppo industriale bolognese vanno i 15 milioni impiegati per comprare i nuovi mezzi
Fondi Ue, 7,5 milioni di euro per potenziare linee Brt Aggiudicata a Menarini la gara per acquistare 45 bus
Un milione e mezzo di euro per potenziare il percorso Brt1. Oltre sette milioni per creare le condizioni affinché vengano avviate le altre tre linee protette previste nel piano generale del traffico. Sono le coordinate economiche dei progetti contenuti nel Pon Metro 2014-2020 che riguardano per l’appunto il bus rapid transit. Per la precisione si trovano nell’Asse 2, quello dedicato alla Sostenibilità dei servizi pubblici e della mobilità urbana. Che – per le corse Amt in sede riservata – prevede una rete collegata ai parcheggi scambiatori e l’uso dei nuovi mezzi acquistati dall’azienda, con «percorsi brevi e diretti». Nel piano operativo redatto dal Comune si legge che l’obiettivo di ciascun intervento è generare un sistema di trasporto «ad alta efficienza» per «collegare rapidamente le diverse periferie con il centro città» e «ridurre notevolmente i flussi veicolari privati». Flussi che nel periodo di punta del mattino si traducono in circa 60mila vetture che sferragliano sulle strade catanesi. Una piovra di percorsi i cui tentacoli dovranno toccare i punti della città non coperti dalla Metro, proprio per questo da considerare come un «completamento coordinato alla stessa metropolitana e non come una alternativa concorrente».
Per rafforzare il Brt1 Due Obelischi-Stesicoro, come detto, ci sono 1,5 milioni di euro. Ma da spendere entro la fine dell’anno prossimo, pena il definanziamento degli interventi. Che, in sintesi, consistono nell’adeguamento di alcune intersezioni stradali, nell’applicazione di semafori preferenziali e nella posa di nuovi cordoli per circa due chilometri e mezzo. Oggi le barriere in gomma gialla coprono poco più di 3,5 chilometri sugli oltre 12,7 dell’intero percorso. Non è previsto, però, l’acquisto di strutture destinate a sostituire quelle già presenti e danneggiate, che – come documentato da MeridioNews pochi mesi fa – non sono affatto poche. In alcuni casi, inoltre, è prevista la sistemazione della pavimentazione stradale e del sistema di smaltimento delle acque piovane. Lavori che verranno eseguiti nelle vie S. Euplio, Muscatello, Ala, Fleming e S. Sofia. Un piano che però, lo scorso maggio, non aveva ancora superato lo stadio dello studio di fattibilità. Mancano, dunque, la progettazione esecutiva e i bandi, da perfezionare in poco più di 12 mesi.
Accanto alla linea Brt1, il piano generale del traffico urbano prevede altri tre percorsi rapidi, non ancora avviati: il Brt2 Nesima-Stazione, il Brt3 Zia Lisa-Centro e il Brt3A Fontanarossa-Centro. Le funzioni degli ultimi due, sebbene con modalità diverse, sono oggi coperti dai servizi Librino express e Alibus. L’avvio dei nuovi rapid transit è affidato a Comune e Amt. Il Pon Metro, tuttavia, fornisce quasi 7,3 milioni per disegnare – anche sul piano tecnologico – l’infrastruttura su cui dovranno viaggiare. In soldoni, i fondi serviranno per l’acquisto di circa 16 chilometri di cordoli e per interventi di trasformazione dei parcheggi scambiatori. In particolare, verrà potenziato il capolinea Sanzio, e il piazzale che sorge nei pressi diverrà un parcheggio automatizzato da 19mila metri quadrati. Anche le rimesse Fontanarossa, Due Obelischi e Nesima verranno adeguati alle esigenze del Brt, ma con lavori di minore entità. Opere che bisognerà concludere entro la fine del 2020.
C’è poi un terzo capitolo di spesa del Pon che prevede l’acquisto di 45 autobus urbani freschi di fabbrica. Qui l’avanzamento procedurale è più confortante: nei giorni scorsi l’appalto è stato aggiudicato per quasi 15 milioni di euro al gruppo Menarini, con procedura aperta all’offerta più vantaggiosa. La gara è stata bandita dal Comune. «Mezzi di ultima generazione, accessoriati, con Gps e aria condizionata», spiegano i tecnici. Arriveranno in città in due tranche: la prima mini flotta dovrebbe cominciare a marciare già dal prossimo aprile. Del resto, i 14,3 milioni del Piano operativo nazionale vanno spesi entro il 2018. I nuovi bus verranno impiegati anche per le linee Brt. Al momento, l’Amt possiede un parco mezzi da 286 autobus: 195 a gasolio, 77 a metano e 14 elettrici, con un’età media di circa 14 anni «di servizio». Ne circolano giornalmente circa 120. Un altro stock da 20 bus verrà acquistato nei prossimi mesi con fondi Poc, un piano di finanziamento con fondi europei complementare al Pon Metro.