Nella gara esterna in programma sabato contro le Rondinelle, in porta i gradi di titolare saranno dell'estremo difensore classe 1981 arrivato dal Sassuolo durante questa sessione di mercato. Il portiere suona la carica: «Chi gioca meno dovrà essere positivamente incavolato»
Pomini vuole sfruttare la sua chance «Brescia? Treno che passa una volta»
Alberto Pomini? Presente. Brescia-Palermo ‘cade’ solo alla seconda giornata di campionato ma è già arrivato il suo turno. L’assenza di Posavec, impegnato con la Nazionale Under 21, spiana la strada all’estremo difensore classe 1981, consapevole di essere arrivato a Palermo durante questa sessione di mercato per fare da chioccia al giovane croato, ma intenzionato nello stesso tempo a sfruttare le fette di visibilità a sua disposizione. Circostanza che, appunto, si verificherà sabato in occasione della gara esterna contro le Rondinelle: «È chiaro che più uno gioca gare vere e più si acquisiscono sicurezze e certezze – ha ammesso l’ex portiere del Sassuolo – non gioco da un po’ (la sua ultima partita ufficiale è il match Sassuolo-Genoa in A datato 31 maggio 2015, ndr) e ammetto che scendere in campo dopo tanto tempo e con una nuova maglia mi dà una certa emozione. Io, in ogni caso, sono tranquillo. So che di solito vengono raccolti i frutti del lavoro e spero che vada tutto bene».
Al Rigamonti, Tedino sarà costretto a fare a meno di tanti titolari ma, secondo Pomini, cercare di distinguere un Palermo 1 da un Palermo 2 non ha molto senso: «Non mi trovo molto d’accordo con chi parla di un altro Palermo. Siamo un gruppo composto da 25 giocatori e tutti hanno voglia di dimostrare il proprio valore. Ho detto ai miei compagni che dobbiamo essere positivamente incavolati. Quella di Brescia è per noi una grande opportunità, un treno che passa una volta e che dobbiamo prendere ma con tranquillità ed entusiasmo. L’assenza di tanti titolari è certamente pesante anche perché si tratta di giocatori di grande livello ma chi scenderà in campo a Brescia avrà la possibilità di mettere il mister in difficoltà nelle proprie scelte in prospettiva futura. Il concetto di positivamente incavolati – ha aggiunto – ovviamente vale per tutto il prosieguo della stagione. Vincendo a Brescia, i giocatori che di solito trovano meno spazio darebbero un grande segnale di forza e dimostrerebbero di meritare questa maglia, obiettivo per il quale lottano tutti i componenti della rosa».
Dopo la sfida contro gli uomini di Boscaglia, Pomini quasi certamente tornerà di nuovo dietro le quinte e proseguirà l’utilissimo lavoro di sostegno, tecnico e psicologico, funzionale alle esigenze del titolare Posavec: «È un giovane con grandissime doti fisiche e ha bisogno di giocare. Deve gestire con serenità i momenti positivi e anche gli errori sapendo che non esiste un portiere che non sbaglia. Io, in ogni caso, in queste prime partite ho visto un portiere sicuro e con tanta voglia di riscatto». Sabato, però, il semaforo verde scatterà per Pomini: «I giocatori del Brescia magari non avranno capito molto avendo visto contro lo Spezia una squadra totalmente diversa da quella che giocherà contro di loro. Battute a parte, troveremo una squadra preparata, pronta a sfruttare i nostri punti deboli. Caracciolo? È certamente un punto di riferimento, un attaccante temibile come dimostra il fatto che nelle ultime stagioni è sempre arrivato in doppia cifra».
Il numero 22 rosanero («Non ho preso l’1 perché ritengo che questa sia una maglia importante e che vada conquistata»), al di là dell’aspetto tecnico, può essere una risorsa preziosa per lo spogliatoio anche fuori dal rettangolo di gioco. Anche perché lui sa come si vince un campionato di B avendo centrato nel 2012/13 la promozione con il Sassuolo: «Negli ultimi anni, ad eccezione della Juventus, tutte le squadre hanno fatto fatica a salire in A e anche noi del Sassuolo ci complicammo la vita nella parte finale del campionato sprecando tanti punti di vantaggio. Saranno determinanti la compattezza e la voglia di sentirsi sempre in discussione. Sarà un torneo molto lungo. Dovremo stare uniti e dare sempre il 110 per cento».