Polizzi Generosa, in un anno triplicato il numero di turisti «Chi resta sulle Madonie è un partigiano della montagna»

«Abbiamo subìto tanti gol, ogni tanto ne facciamo qualcuno pure noi». La metafora calcistica piace a Giuseppe Lo Verde. Il primo cittadino la usa più volte per commentare il premio Best in Sicily 2019, riconosciuto dalla testata online Cronachedigusto.it a Polizzi Generosa per il «miglior incremento di arrivi di turisti». Mettendo a confronto i dati ufficiali diffusi dall’Istat, si scopre che tra il 2016 e il 2017 (i dati del 2018 saranno disponibili in primavera) il piccolo Comune delle Madonie ha registrato l’incremento maggiore in valore relativo, ovvero del 298 per cento, passando dai 567 turisti del 2016 ai 2.259 del 2017. Un vero e proprio boom che verrà ufficialmente premiato il 17 febbraio, con una cerimonia al Teatro Massimo Bellini di Catania e ospiti prestigiosi come Oscar Farinetti, il patron di Eataly.

«Dietro un successo c’è sempre un lavoro – dice il sindaco – Registriamo un’inversione di tendenza importantissima, in questi tre anni di sindacatura abbiamo provato a riprendere il tempo perduto degli anni passati e rimettere al centro delle Madonie proprio Polizzi. Non lo dico per senso di appartenenza, ma la storia del paese è importante per la Sicilia intera e non solo per il territorio madonita. Stiamo giocando una partita difficilissima: il Comune è uscito da un commissariamento per mafia e dobbiamo recuperare anche dal punto di vista dell’immagine. D’altra parte i dati ci danno ragione, e sono quelli dell’Istat, dunque non sono invenzioni».

Le meraviglie di Polizzi Generosa sono note: dagli splendidi scenari naturali alla caratteristiche di un borgo che è riuscito a conservare in buona parte le proprie origini, dal folto numero di chiese al trittico fiammingo, fino ad arrivare al celebre dolce dello sfoglio che anche lo scrittore Leonardo Sciascia si faceva spedire a Firenze durante il periodo universitario. Senza considerare le origini polizzane di illustri personaggi come il regista Martin Scorsese, lo stilista Domenico Dolce e l’attore Vincent Schiavelli. «Sono contento di questa tendenza – chiosa Lo Verde -, io voglio uscire fuori dai luoghi comuni. Le Madonie possono avere un futuro, ma solo se si lavora sodo e si fa squadra non a parole ma con i fatti. L’assenza di imprenditori e di persone che vogliono investire qui continua a sentirsi, ma noi ce la mettiamo tutta». 

Certo, i problemi restano aperti, a Polizzi così come in generale in tutte le Madonie: lo spopolamento, le strade dissestate, l’assenza di lavoro tra tutti. «Sono fattori che incidono parecchio anche sull’attrazione di turisti – riconosce il primo cittadino – Penso per esempio alle strade: da tempo si sono abbandonate le manutenzioni, i lavori di pulizia delle cunette e del ciglio delle strade. E si possono citare mille esempi in tal senso, come la statale 643 (che da Scillato porta a Polizzi) che in questi ultimi mesi è stata chiusa quattro volte per le piogge insistenti di questi mesi. Si è parlato in questi giorni di questi 14 milioni della Snai per la manutenzione delle strade delle Madonie, ma è una goccia d’acqua nell’oceano. Resta per esempio la sp119, che ci collega a Piano Battaglia, che è chiusa dal 2006. E se pensiamo alle ultime disavventure dei turisti c’è da gridare “ma dov’è lo Stato”».

Per il più prossimo rappresentante delle istituzioni, infatti, l’assenza più sentita nelle Madonie è proprio quella dello Stato. «La gente conosce i sindaci e basta – dice -, già la città metropolitana, che poi è l’ex provincia, viene percepita come un fantasma. Qui si gioca una partita importantissima per il futuro, e con il fai da te non si risolvono situazioni strutturali. Non ci sono strade né ospedali, le scuole arrancano, è davvero difficile stare qui. Ci vogliono programmazione e unità d’intenti, è necessario aiutare i partigiani delle montagne che scelgono di restare. Ecco, chi sceglie di vivere in un territorio come il nostro (a mille metri di altezza, a 100 chilometri da Palermo e a 150 da Catania) è davvero un partigiano della montagna».

E in ogni caso le Madonie da tempo stanno provando a risollevarsi da sé, all’insegna dell’aggregazione, del turismo lento e della riscoperta delle proprie radici. Figurarsi cosa potrebbe succedere se davvero le istituzioni e l’imprenditoria decidessero di supportare questo tentativo di risveglio, che sembra allo stesso tempo l’ultimo sforzo per non soccombere definitivamente. «Il risultato raggiunto ci inorgoglisce tantissimo – continua il sindaco – e ci impegna allo stesso tempo per migliorare. I giovani continuano ad andare via e allo stesso tempo gli anziani muoiono. Con il risultato che lo spopolamento è forse il dramma più significativo per noi. Anche perché con la scomparsa dei più vecchi se ne vanno via le pensioni dei nonni e, senza sbocco occupazionale, i nostri ragazzi e le nostre ragazze continueranno ad andare via. Stiamo provando a creare le condizioni affinché possano restare, offrendo loro progetti seri. La coltivazione dei noccioleti, ad esempio, faceva ricche le case dei polizzani. Negli ultimi tempi, invece, le attenzioni sono andate verso altri fattori che finora hanno portato poco lavoro».


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