Nutriente, antiossidante e ricca di proteine e fibre. È uno dei prodotti della lavorazione della canapa, che arriva anche nelle pizzerie del capoluogo etneo. «Ci riforniamo in Toscana. La ordinano spesso», afferma il proprietario di Acqua & farina, in via Caronda, primo locale cittadino ad averla introdotta nel menù
Pizze con farina di canapa anche a Catania «Una novità genuina che piace ai cittadini»
Garantisce la salubrità del prodotto, è naturale, contiene proteine, fibre e nutrienti. È facilmente digeribile e antiossidante e ha effetti benefici per il corpo. È la farina di canapa, che sta spopolando sempre di più in Italia e in Sicilia, dove le pizzerie stanno cominciando a usarla, anche in seguito alla crescente richiesta e curiosità da parte dei clienti. Anche catanesi, che affollano il locale Acqua & farina di via Caronda. «Proprio qualche minuto fa – dice Sebastiano D’Amico, il pizzaiolo del locale – un signore ha ordinato le maxi-pizze con questa farina».
«Ci riforniamo in Toscana – spiega il proprietario della pizzeria, Aurelio Corona – perché in Sicilia qualcuno la produce, ma molti non hanno ancora i macchinari per lavorarla. La paghiamo circa 12 euro al chilo. Fino a poco tempo fa tanta gente ancora non la conosceva, adesso la ordinano spesso e siamo contenti di poter accontentare tutti». «Piace e si sta diffondendo sempre di più», conferma D’Amico.
Tra i pionieri pizzaioli che già da tempo usano farina ricavata dai semi di canapa c’è il 23enne catanese Marco Privitera, che lavora da Sicily a Ortigia e che al primo Campionato mondiale di pizza bianca che si è svolto l’anno scorso a Malta si è classificato settimo. Il suo asso nella manica è stato proprio l’uso della farina di canapa biologica e integrale, siciliana. Che poiché non contiene glutine, è apprezzata anche da celiaci e persone con intolleranze alimentari. «Mi sembra giusto – dice il giovane pizzaiolo – che anche queste persone assaggino una pizza gustosa e ben fatta. Ho puntato su questa farina perché apre tanti orizzonti e si può sperimentare qualcosa di nuovo».