Dopo l'incidente che venerdì scorso ha portato al pronto soccorso un motociclista, i tecnici del Comune di Catania hanno delimitato e dato risalto allo scalino che separa il tratto riservato alle biciclette dalla carreggiata. Ancora riservata la prognosi dell'uomo, ricoverato in Rianimazione al Cannizzaro di Catania
Pista ciclabile, aggiunti segnali di pericolo In prognosi riservata il motociclista caduto
Due transenne, cambio di colore nella vernice e due grosse frecce bianche su sfondo blu. Questa la soluzione adottata dall’amministrazione comunale per mettere in risalto il cordolo che separa la carreggiata dalla nuova pista ciclabile del lungomare di Catania. Nel tratto vicino al borghetto marinaro di San Giovanni Li Cuti, solo due giorni fa, un motociclista aveva sbandato battendo la testa contro l’asfalto. L’uomo, oggi, è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro.
La pista, inaugurata dall’amministrazione il giorno prima dell’arrivo del premier Matteo Renzi, presenta un rialzamento in prossimità della fermata degli autobus. Il cordolo, fino a oggi, era poco visibile poiché coperto durante i lavori dagli operai con una striscia di vernice bianca, ora divenuta gialla su disposizione della giunta. Ciononostante rimangono molte le polemiche sulle soluzioni adottate per far convivere il trasposto pubblico con le esigenze dei ciclisti. Scomparse le classiche linee gialle che delimitavano lo spazio riservato ai mezzi dell’Amt, i pendolari sono oggi costretti a occupare la carreggiata blu della ciclabile creando non pochi disagi per la viabilità.
Ad aprile le dimissioni dell’allora direttore dei lavori, geometra Carmelo Martelli, erano state motivate come una gesto di insofferenza nei confronti delle «continue interferenze» delle persone che avevano «contribuito alla stesura del progetto». «Mi si chiede di rieseguire opere per le quali sarà difficile trovare copertura finanziaria – affermava Martelli – dovendo agire nell’ambito delle somme impegnate». Nello specifico il professionista parlava di modifiche che riguardavano «le fantomatiche interferenze tra pedoni e biciclette, come se le piste ciclabili dovessero essere blindate da qualsiasi interferenza». Lungo il percorso «vi sono sette fermate del bus che hanno il carico e scarico dei trasportati nella pista ciclabile e circa 20 passaggi pedonali che interrompono la pista».