Antonio Maniaci è tornato nel suo paese dopo 34 anni passati in Germania e ha aperto il locale, andato distrutto a causa di un incendio doloso. Il figlio del titolare è rimasto gravemente ustionato nel tentativo di spegnere le fiamme. «Non so spiegarmi il perché di questo gesto, non abbiamo nemici»
Piraino, incendio distrugge ristorante La Pineta «Alle tre di notte bruciava tutto, ma non è pizzo»
«La mia unica preoccupazione è mio figlio». Antonio Maniaci è il titolare del ristorante La Pineta che alle 3,15 della notte tra lunedì e martedì ha visto andare in fumo i risparmi e i sacrifici di una vita. E nel rogo che ha distrutto il ristorante-pizzeria, è rimasto seriamente ustionato il figlio Angelo. «Ha bruciature di secondo e terzo grado su braccia, viso, testa, schiena e collo – racconta seduto al Policlinico – io mi sono ferito alle mani con le schegge di vetro che sono schizzate ovunque dopo l’esplosione. Adesso la cosa importante è che Angelo stia bene».
Non sa spiegare chi possa aver appiccato le fiamme, «non abbiamo nemici, non ci diamo ragione su chi possa aver compiuto un simile gesto. Non abbiamo mai ricevuto richieste estorsive. Ho presentato denuncia ai carabinieri, non so se ci siano stati sviluppi». Per 34 anni Antonio Maniaci ha vissuto in Germania. «Quattro anni fa, dopo essere tornato a Piraino, ho aperto questo locale. E non era mai successo nulla di simile. Non mi do per vinto e ringrazio quanti stanno mostrandomi solidarietà. Non ho avuto tempo né la testa per leggere i messaggi, adesso l’unica cosa per me importante è la salute di mio figlio».
Quando racconta la scena che gli si è presentata davanti, rivive un incubo. «Ci è arrivato l’allarme sul cellulare alle 3,15. Qualcuno si era introdotto nel locale – racconta – siamo subito scappati e quando siamo arrivati abbiamo visto la porta spalancata e un piccolo fuoco all’interno. Poi c’è stata una fiammata, come un’esplosione e tutta la struttura è stata avvolta dalle fiamme». Sul posto sono arrivati anche altri dipendenti e con i secchi d’acqua hanno provato a spegnere l’incendio. Durante questo tentativo Angelo Maniaci è rimasto ustionato. I danni ammontano a 100mila euro.
Le indagini dei carabinieri di Patti avrebbero escluso la pista estorsiva. I militari, guidati dal comandante Marcello Pezzi, avrebbero anche raccolto la testimonianza di un automobilista. L’uomo avrebbe raccontato di essere sarebbe stato superato ad alta velocità lungo le strade di collegamento tra Piraino e Sant’Angelo di Brolo, da un’auto che proveniva dalla pineta dove si trova il ristorante nell’orario indicato in denuncia da Maniaci. Sotto la lente degli investigatori anche le immagini di una telecamera di sorveglianza che riprende il ristorante e che potrebbe aver immortalato il responsabile del rogo.
Di certo si sa che chi ha agito ha aspettato, probabilmente nascosto nell’ombra, che tutti i dipendenti lasciassero il locale. Avevano festeggiato un compleanno fino alle 2,30 di notte. Alle 3 La Pineta era ormai deserta. Solo 15 muniti dopo è scattato l’allarme antintrusione che ha messo in allerta il titolare e i figlio. Angelo Maniaci in un primo momento era stato portato all’ospedale Barone Romeo di Patti, ma da qui è stato trasferito al Policlinico universitario di Messina. Le sue condizioni sembrano migliorare.
Ieri sera durante il consiglio comunale, dall’aula è stata espressa solidarietà all’imprenditore. «Tutti ci lamentiamo del fatto che nessuno ha iniziativa e voglia di investire nel nostro territorio – si legge nella lettera firmata da sindaco, giunta e gruppo di maggioranza – ma quando qualcuno ha il coraggio di farlo, ironia della sorte, si trova a combattere contro quella mentalità mafiosa che la Sicilia onesta cerca ogni giorno di scrollarsi di dosso».