Pippo Russo nuovo coordinatore delle politiche cittadine del PD di Palermo

IERI SERA MANIFESTAZIONE ASSIEME A DAVIDE FARAONE, MILA SPICOLA E CARMELO MICELI

di Carmelo Raffa

Ieri sera al Wagner l’ex coordinatore regionale di Italia dei Valori e della Rete, Pippo Russo, ha dato vita a una manifestazione politica assieme a Davide Faraone, Mila Spicola e Carmelo Miceli.

Pippo Russo ha esordito ricordando ai presenti che, già prima delle primarie, aveva guardato i mutamenti in corso nel PD e, in particolare, alla figura di Matteo Renzi che, secondo l’ex coordinatore di IdV, sta attuando i cambiamenti già richiesti vent’anni fa dagli aderenti alla Rete. Bisogna avere fede massima in Renzi, ha affermato Russo.

Il Segretario Provinciale del PD, Carmelo Miceli, ha detto che conosce e stima Pippo Russo da parecchi anni e si è ritrovato quasi sempre in sintonia con lui. Per quanto riguarda le ultime elezioni europee a Palermo, Miceli ha dato atto che il successo elettorale in questa città è da attribuire particolarmente alla politica di Matteo Renzi. Miceli ha anche detto che il PD è un partito aperto anche alle idee dei non iscritti che possono dare il proprio contributo nei dipartimenti tematici e a tal uopo ha assegnato l’incarico di coordinatore per la politica cittadina a Pippo Russo.

Mila Spicola, vice segretaria regionale del PD siciliano, ha detto, fra l’altro, “che non è più il momento della delega, ma della partecipazione e che quindi occorre fare in modo che su allunghi il passo nella gestione della Regione e del Comune di Palermo e ciò alla stessa stregua della politica innovativa di Matteo Renzi”.

Conosciamo Pippo Russo dalla fine degli anni ’80 e, precisamente, quando a Palermo una persona veramente rivoluzionaria rompeva tutti gli schemi politici italiani e dava vita ad una Giunta pentacolore con dentro democristiani, comunisti, socialdemocratici e verdi.

Nel 1990 e dopo il clamoroso successo fatto conseguire alla Democrazia Cristiana che otteneva la maggioranza assoluta nel Consiglio comunale di Palermo, Leoluca Orlando (che in quelle elezioni comunali prese oltre 71.000 voti di preferenza) veniva eletto Sindaco dal Consiglio comunale (allora c’era la vecchia legge e i Sindaci venivano eletti dai Consigli comunali), ma subiva fin da subito il boicottaggio da parte dei suoi compagni di cordata che certamente non avevano a cuore la politica innovativa e moralizzatrice di Orlando.

Orlando aveva fiutato bene che, di lì a poco, ci sarebbe stato il crollo dei partiti tradizionali ed in particolare della Democrazia Cristiana e non credendo affatto al rinnovamento di questo partito dava vita al Movimento per la Democrazia “La Rete”, trasformatosi poi in movimento per il partito democratico “La Rete”.

Pippo Russo, che seguiva il Grande Professore, venne chiamato a fare il coordinatore regionale della “Rete”. Nelle consultazioni regionali del 1991 la “Rete” conseguì il primo successo portando cinque deputati a Sala d’Ercole.

Ma ricordiamo che il successo più clamoroso di Leoluca Orlando e della sua “Rete” a Palermo avvenne nel 1993 con la prima esperienza di elezione diretta del Sindaco (quasi il 70 per cento dei voti).

A questo punto arrivano le prime note dolenti. Con la fine dei partiti tradizionali viene fuori come un fungo un Imprenditore che si presenta già dotato di poteri forti ed eccessivi e cioè dei Mass media. Mister Emittenza Silvio Berlusconi fondava Forza Italia e si presentava alle elezioni con una doppia alleanza: al Centro Nord con la Lega di Bossi e dal Centro Sud con Alleanza Nazionale di Fini.

Molte persone vedevano il pericolo “Berlusconi” e ciò dopo i successi precedenti ottenuti nelle amministrative di Roma e Napoli con i candidati Gianfranco Fini ed Alessandra Mussolini di An vicini al traguardo.

A Palermo ed in Sicilia e dopo i successi della Rete e del Centro Sinistra tutto questo sembrava lontano e Pippo Russo litigava con gli ex comunisti prima delle elezioni politiche per ottenere più candidati per la sua Rete col suo famoso motto: “Noi abbiamo un consolidato politico che Voi non avete”.

Ed invece poi i risultati anche nella nostra triste Isola sancirono la vittoria dei berluscones.

Non è quindi da poco tempo che assistiamo ad un elettorato mutevole. Anche ieri sera durante la riunione promossa da Pippo Russo il fiduciario di Renzi per la Sicilia, Davide Faraone, ha detto a chiare lettere che il 40,8% ottenuto dal PD in queste ultime elezioni europee, se dalle parole non si passerà ai fatti, potrebbe essere ottenuto alle prossime elezioni da altra forza politica. Il voto mobile, secondo Faraone, è il frutto del superamento del berlusconismo e dell’antiberlusconismo che ha regnato in Italia per vent’anni.

Fra i tanti interventi ne citiamo uno in particolare. La consigliera comunale di Palermo, Giusy Scafidi, di Mov139 ha detto che “occorre riportare la gente ad avere fiducia nella politica e nelle persone che fanno politica”. Ed ha aggiunto “in questi giorni il vortice di corruzione ha fatto arretrare la politica di vent’anni”.

La Scafidi ha parlato di tasse impossibili da pagare, di lavoro che manca ed infine ha affrontato il problema dell’emergenza casa chiedendo a Faraone di farsi carico di prospettare a Renzi e Crocetta di allineare la nostra Regione a tutte le altre, poiché in Sicilia, in atto, non si applica il Decreto che prevede di utilizzare ex Ospedali ed ex Case Caserme in disuso.

Pippo Russo, che riparte da un incarico di mero servizio alla città, ha concluso affermando che farà il proprio nuovo compito di Responsabile per la Politica cittadina in totale sinergia col Segretario Provinciale Carmelo Miceli.

Che dire di Pippo Russo: una persona veramente per bene che, per sua fortuna o per Sua sfortuna, non ha ancora avuto compiti istituzionali.


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