«Una cosa importante che farò è dare a ogni cittadino residente a Priolo 500 litri di benzina l’anno. Con un intervento del Comune, facciamo le accise al contrario». È l’insolita promessa elettorale di Pippo Gianni, già sindaco della cittadina del Siracusano che è sceso di nuovo in campo in vista delle elezioni amministrative di fine maggio. Una ricandidatura che arriva dopo le dimissioni (in seguito alla sospensione) arrivate a gennaio, mentre l’ex deputato regionale e parlamentare nazionale si trovava agli arresti domiciliari con l’accusa di tentata concussione. Per l’accusa, infatti, il 76enne avrebbe esercitato pressioni su due aziende del polo petrolchimico per fare in modo che assumessero persone a lui vicine e concedessero dei lavori a una azienda di Priolo Gargallo. «Visto che la zona industriale prende e non dà nulla al territorio – ha detto Gianni durante la trasmissione social Politicamente Blackie andata in onda sui social giovedì 20 aprile – ho deciso di intraprendere questa iniziativa».
Dichiarazioni a cui, però, fa seguire una precisa puntualizzazione: «Tutto questo, lo farò se verrò eletto, dopo avere fatto le valutazioni con gli avvocati perché vorrei evitare altri problemi». Gianni, infatti, rinviato a giudizio per la vicenda della concussione, sta affrontando il processo in cui continua a professarsi innocente sostenendo di non avere mai minacciato nessuno. La prima udienza con giudizio immediato è fissata per il 5 maggio. Su quello che lui stesso ha chiamato Bonus carburante, il candidato precisa che nei prossimi giorni arriveranno ulteriori delucidazioni. «Spiegheremo bene cosa stiamo cercando di portare avanti per le famiglie residenti nel comune di Priolo. La nostra iniziativa- si legge sulla pagina Pippo Gianni SiAmo Priolo – che al momento è al vaglio di tecnici e giuristi, vuole essere una sorta di indennizzo ambientale che sarà applicato attraverso uno sconto di x centesimi alla pompa, attraverso una card dedicata».
«Mi hanno arrestato perché ho chiesto alla zona industriale di aiutare i cittadini e le aziende di Priolo – dichiara Gianni in un video pubblicato sulla propria pagina Facebook – perché ho chiesto a qualche azienda di dare un contributo per la squadra di calcio, non per le tangenti». In uno dei contenuti postati sui social nel pieno della campagna elettorale, il (di nuovo) aspirante sindaco si rivolge anche un altro ex primo cittadino di Priolo che adesso è il consorte di una delle candidate alla poltrona più importante della cittadina del Siracusano. L’ex sindaco Antonello Rizza che, nel 2017, era stato arrestato ed era finito ai domiciliari per turbativa degli appalti, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata. Accuse dalle quali, alla fine, è stato assolto. Condannato, invece, per alcuni episodi di voto di scambio e due episodi di abuso d’ufficio nel processo scaturito dall’operazione Qualunquemente. Adesso, a tentare di indossare la fascia tricolore di Priolo è la moglie Michela Grasso.
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