Piccoli maghi crescono: arriva ‘Harry Potter e l’Ordine della Fenice’

Era l’estate del 1990 quando Joahnne Kathleen, bloccata nella campagna inglese per un’avaria del treno su cui viaggiava, si mise a fantasticare su un maghetto undicenne e la sua accademia di stregoneria. Attraversò tempi duri, a seguito di un infelice matrimonio concluso in divorzio e alla morte della madre; unico sollazzo era l’immersione in questo universo parallelo e fantastico: Harry Potter e Hogwarts. Inizia quindi a scrivere le avventure del piccolo mago più per un personale bisogno di svago, e non per un desiderio di intrattenere i ragazzini, ma finisce con l’essere oggi, dopo 17 anni, la prima autrice letteraria multimiliardaria con 325 milioni di copie vendute in tutto il mondo.

Mrs Rowling, assaporando il gusto del successo, continua ad attingere alla propria sconfinata fantasia per dare alla luce sette tomi riguardo alla storia del personaggio letterario più conosciuto degli ultimi tempi. Quello che concluderà la serie, “Harry Potter and the Deathly Hallows”, è atteso con ansia da milioni di lettori che ne hanno ordinato una o più copie già qualche mese fa in Inghilterra, Stati Uniti, Canada e Australia (mentre la casa editrice Salani, che lo edita in Italia, si ripromette di completare la versione italiana per Natale). Come accenna il titolo, ma soprattutto la dichiarazione shocking dell’autrice Rowling, alcuni dei protagonisti moriranno in quest’ultimo romanzo, senza però specificare se questa sorte toccherà anche al maghetto: “Non è un bagno di sangue, ma saranno più di due (a morire)” ha anticipato. Morirà Harry Potter? Non possiamo ancora saperlo, ma quel che sembra sicuro è che la Rowling ha dichiarato di aver siglato definitivamente la chiusura della saga.

Ecco che allora i milioni di appassionati, ispirati dalla tenacia del proprio beniamino, si fanno avanti con una petizione dal titolo “Save Harry!” lanciata all’indirizzo web www.saveharrypotter.co.uk. All’unisono le loro voci chiedono alla scrittrice di continuare ad appassionarli con le avventure di Harry & co, anche nel caso in cui il 21 luglio venissero a conoscenza della morte del loro eroe! D’altronde, come nota Wayne Winstone della famosa catena di librerie Waterstone, “Sir Arthur Conan Doyle fece morire Sherlock Homes, tuttavia anni dopo lo riportò in vita su richiesta dei fan e degli editori… Non potrebbe succedere la stessa cosa per Harry Potter?”. La scrittrice, in un’intervista televisiva alla BBC, ha spiegato di essere sia “euforica” che “devastata” all’idea che sia finita, ma lasciando un piccolissimo spiraglio per le speranze dei fan: “Credo che la storia di Harry segni un chiaro finale nel settimo libro, ma mai dire mai”.

Che si concluda o no la serie dei romanzi, le trasposizioni cinematografiche curate da diversi registi (Chris Columbus, Alfonso Cuarón, Mike Newell fino all’attuale David Yates) sono ancora due passi indietro. È uscito infatti in contemporanea in quasi tutto il mondo e in 834 sale italiane il quinto episodio dal titolo “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, dopo essere stato presentato in anteprima a Londra. Secondo la stampa londinese si tratta del film più cupo, carico di effetti speciali e dalla fotografia volutamente scura, per riflettere il tormento del protagonista, assalito da terribili incubi notturni, oscuri presagi e infauste profezie a causa della scoperta del ritorno del suo eterno avversario Voldemort. Questi può entrare nella sua mente, influenzarne azioni e pensieri, spingerlo inesorabilmente verso quel male che lui ha invece sempre tentato di combattere, diventando una sorta di suo alter ego. È dunque questa la versione filmica che investe l’adolescenza e le sue tipiche crisi, ma anche i mali che in senso lato affliggono la società di oggi.

Di questi temi, unitamente a disobbedienza, perdita dei valori, trasgressione delle regole si è discusso mercoledì pomeriggio al Multisala Planet che ha organizzato un incontro aperto al pubblico di amatori del genere in vista dell’uscita del film. Il Planet, presieduto da Filippo Battaglia, non è nuovo a questi “seminari” di anticipazione di costosi e attesi blockbuster, ma in questa occasione si è mostrato fiero della presenza cospicua di ragazzi in sala – “per noi è un numero storico” ha dichiarato Claudia Sardella, responsabile ufficio stampa del cinema, che ha curato personalmente l’organizzazione dell’evento.

I relatori Mirella Adamo, Docente di Lettere, Francesco Andaloro, allenatore sportivo e Gianfranco Cavallaro, originale compositore e maestro di musica sono stati coordinati dal giornalista Nello Pappalardo in un’informale discussione sull’adolescente di oggi in tutte le sue sfaccettature e prospettive: nell’impegno sportivo, così come nel rispetto del prossimo purché sia sempre mosso da un amore di intenti. Si è data voce anche ai veri protagonisti del dibattito, ossia i ragazzi stessi, ed in particolare a Maria Chiara Pappalardo, studentessa invitata a raccontare la propria esperienza da fanatica lettrice di tutti gli sviluppi del piccolo grande mago. Dalle parole si è passati all’estrazione di gadget originali del film e alla visione del trailer cinematografico.

Un applauso e un fremito per l’attesa. Il film, che ha inaugurato la 37ma edizione del Giffoni Film Festival mercoledì scorso, sarà proiettato in tutti i cinema di Catania, anche quelli periferici da seconda visione a partire dal primo spettacolo pomeridiano. Nel frattempo, il protagonista Daniel Radcliffe invitato a immortalare le proprie orme sul famoso marciapiede delle celebrità, nella Walk of Fame di Hollywood, rivela “Il mio desiderio è che mettano le mie impronte vicino a quelle di John Wayne”. Già all’inizio dell’anno il giovane attore, che diverrà maggiorenne il 23 del mese, ha fatto discutere per la sua interpretazione (nudo in scena) nel lavoro teatrale “Equus” di Peter Shaffer al West End di Londra. Troppa magia gli avrà dato alla testa?

Benedetta Motta

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