La struttura dedicata all'atletica leggera, che da anni aspetta un serio intervento di recupero, ha i cancelli sbarrati per «lavori urgenti». Atleti e appassionati sono stati costretti a spostarsi a San Giovanni La Punta, come spiega il presidente Giuseppe Sciuto
Picanello, il campo scuola chiude per manutenzione Fidal: «A Catania nessuna alternativa per chi corre»
Cancello sbarrato e attività temporaneamente sospese. Il calvario del campo scuola di Catania prosegue e questa volta di mezzo c’è un intervento che da sabato scorso coinvolge due direzioni comunali: Sport ed Ecologia. I lavori in questione, urgenti e non rimandabili, hanno come obiettivo «l’eliminazione dello stato di pericolosità segnalato», si legge in un documento firmato dal dirigente Paolo Italia. Troppo rischioso continuare a correre in una struttura il cui perimetro è formato da alberi alti e con diversi rami pericolanti. Ad accelerare i tempi il maltempo dei giorni scorsi, che si è abbattuto in maniera impetuosa sul capoluogo etneo. Due anni fa, per esempio, una pianta alta diversi metri era collassata sulla pista di atletica leggera, causando tanto spavento ma nessun ferito.
Lo stop imposto dal Comune ha così bloccato anche le attività. Sia delle società che usufruiscono dell’impianto comunale che dei tanti amatori che si dilettano con la corsa. L’unica soluzione, almeno per il momento, è stata quella di spostarsi a San Giovanni La Punta, all’interno del campo polivalente. Chi non potrà farlo si dovrà accontentare di correre in altre parti della città, ma non in pista. Il campo scuola di via Grasso Finocchiaro, nel cuore del quartiere Picanello, è infatti l’unica struttura che il Comune mette a disposizione per l’atletica leggera. Anche se in realtà le alternative non mancano.
Una di queste è lo stadio Cibali, storica casa del
Calcio Catania e, almeno un tempo, vetrina per gli amanti della corsa a piedi. All’interno dell’impianto, nei primi mesi del 2017, erano stati spesi circa quattromila euro dalla federazione provinciale di atletica leggera di Catania. In modo da ripristinare la pista, danneggiata da petardi e camion. Subito dopo la firma di una convenzione con Palazzo degli elefanti riapriva le porte dello stadio agli atleti, ma solo per alcuni mesi. Oggi, nonostante una omologazione fino al 2019, quel documento non è stato rinnovato e il Cibali non è più praticabile.
«Al campo scuola abbiamo fatto diverse richieste per la potatura – racconta a
MeridioNews Giuseppe Sciuto, presidente Fidal di Catania -. Adesso è stata stabilita la chiusura ma non abbiamo una data per la riapertura». Da qui la decisione di spostarsi fuori città: «Non ci è stato garantito un impianto alternativo, come poteva essere quello di Cibali dove, tra le altre cose, avevamo investito anche dei soldi», conclude. Durante le ultime settimane, all’interno del campo scuola, i danni però hanno riguardato anche le pedane dei lanci. Due aree, protette dalle reti di sicurezza colpite dal forte vento e che già prima della chiusura non era più possibile utilizzare perché interdette agli atleti.
«Ho fatto un sopralluogo sabato – spiega a MeridioNews l’assessore allo Sport Sergio Parisi – adesso si provvederà alle verifiche sulle gabbie per i lanci e con il cestello si proverà a fare tornare tutto alla normalità». I tempi degli interventi non dovrebbe essere lunghi. «Domani pomeriggio inizieranno i lavori di potatura. La speranza è che in settimana si possa riaprire la struttura agli atleti». Piccola consolazione nell’attesa del rifacimento della pista, in una struttura concepita per l’atletica leggera e, un tempo, fucina di grandi campioni come l’argento mondiale di Stoccarda Giuseppe D’Urso. «Ho preso l’impegno concreto per ridare lustro al campo – conclude Parisi – L’idea, a cui sto già lavorando, è quella di reperire i fondi comunitari con destinazione vincolata per gli impianti sportivi».