I pavimenti a mosaico l'hanno resa famosa nel mondo. «È un posto di straordinaria valenza storico culturale - dice l'assessore ai Beni culturali - che avrà adesso maggiori opportunità di occupazione e di valorizzazione»
Piazza Armerina, nasce il Parco della Villa del Casale Tusa: «Uno slancio per il sito patrimonio dell’umanità»
Continua, secondo il cronoprogramma annunciato dal governo Musumeci, l’istituzione dei Parchi archeologici siciliani: l’assessore dei Beni culturali Sebastiano Tusa ha firmato il decreto che dà il via libera al Parco della Villa del Casale di Piazza Armerina.
«L’istituzione dei Parchi archeologici – evidenzia il presidente della Regione, Nello Musumeci – è tra le priorità del mio governo. Vogliamo adottare un modello virtuoso per la fruizione dei Beni culturali nella nostra Isola, con strutture dotate di autonomia scientifica e di ricerca, organizzativa, amministrativa e finanziaria. I numeri ottenuti fino a oggi ci confermano la validità di questo percorso: una gestione snella e autonoma che rappresenta una formula moderna di godimento e tutela, con una costante crescita, sia in termini di qualità dei servizi che di richiamo turistico per un vasto territorio».
Dichiarata dall’Unesco, nel 1997, Patrimonio dell’Umanità, la Villa del Casale è un edificio abitativo tardo antico dell’età costantiniana del IV secolo dopo Cristo. I favolosi pavimenti a mosaico, capolavori della tecnica musiva, l’hanno resa famosa nel mondo, portandola con più di 350mila visitatori l’anno ai vertici delle presenze in Sicilia. Il complesso è situato a circa quattro chilometri da Piazza Armerina e ricade nei territori dei Comuni di Piazza Armerina, Pietraperzia e Mazzarino.
«Un sito di straordinaria valenza storico culturale – dichiara l’assessore Tusa – che si inserisce in un percorso di fruizione di primaria importanza. Meta fondamentale dei visitatori che vengono in Sicilia, il Parco della Villa del Casale potrà, con l’autonomia finanziaria e gestionale, mettere a frutto tutto ciò che certamente potrà realizzare grazie ai grandi numeri che registra in termini di presenze. Un’autonomia – aggiunge ancora – che consentirà al Parco di utilizzare in proprio le entrate che derivano dalla vendita dei biglietti di ingresso e che si traduce in azioni immediate di valorizzazione, manutenzione del territorio, attività di promozione, scavi archeologici, attività scientifiche: un percorso integrato di tutela e di forte connotazione dell’identità siciliana. E la prospettiva dell’avvio dei servizi aggiuntivi segnerà uno slancio che vede in prospettiva nuove opportunità di occupazione e di valorizzazione del sito».
(Fonte: Regione Siciliana)