La città è stata colpita ieri pomeriggio da un violento nubifragio. Vanno avanti i sopralluoghi per quantificare i danni e delimitare le zone di pericolo. La strada provinciale 80 dovrebbe essere chiusa per motivi precauzionali. Le parole del sindaco Cammarata
Piazza Armerina, frane e fiumi di fango sulla città Auto distrutte, famiglie sfollate. Sp80 sarà chiusa
«Ci sono state frane in tutte le contrade. Si è trattato di un nubifragio eccezionale, oltre un’ora di pioggia forte». Questa mattina i cittadini di Piazza Armerina si sono svegliati con il sole alto in cielo, ma nella città dei mosaici sono ancora evidenti i danni causati dal violento nubrifragio che si è abbattuto ieri pomeriggio, causando fiumi di fango e cedimenti. Le immagini registrate nel pieno dell’evento atmosferico sono eloquenti.
I detriti hanno causato danni anche ad abitazioni private e automobili, alcune delle quali praticamente distrutte. «Dieci famiglie sono state sfollate – dichiara il sindaco Nino Cammarata a MeridioNews – ma stiamo proseguendo nella ricognizione, ci sono problemi in più punti della città e anche nelle contrade». Tra le zone più colpite quella di Sant’Ippolito vicino al campo sportivo. «Si è verificata una grossa frana che è andata a finire sul quartiere Canali, ma problemi ne abbiamo anche lungo via Stradonello dove preoccupa un costone del monte». Il rischio di cedimenti dovrebbe portare a breve alla chiusura di un tratto della strada provinciale 80. «Per esigenze precauzionali», sottolinea il primo cittadino.
A Piazza Armerina, già stamattina, sono arrivati i tecnici dell’assessorato per fare una prima relazione di ciò che è accaduto. «Le interlocuzioni con la Regione sono partite sin da subito – assicura Cammarata -. Nelle prossime ore continueremo con i sopralluoghi». La città dei mosaici molto probabilmente sarà destinataria di parte dei fondi stanziati dalla Regione per venire incontro alle località danneggiate dal maltempo di questi giorni. Il presidente Nello Musumeci ha fatto sapere di volere da subito dare una mano alle popolazioni colpite, sottolineando però che sarà necessario che anche il governo nazionale faccia la propria parte.