L'ordine degli agronomi si sta impegnando per spiegare le possibilità offerte dai fondi europei per l'agricoltura. Previsti aiuti da 40mila euro. Molte le possibili attività attraverso cui attingere ai finanziamenti. «Ce n'è davvero per tutti», spiega il presidente Corrado Vigo
Piano di sviluppo rurale, una guida per i 50 bandi «Opportunità per i giovani di investire sulla terra»
«Partiranno a giugno». Ne è convinto Corrado Vigo, presidente dell’ordine degli agronomi siciliani, impegnato in queste settimane nella promozione dei bandi regionali del Piano di sviluppo rurale. Ma al di là dei tempi di avvio, quel che è certo è che si aprirà una opportunità per circa 1.600 giovani che vorranno tornare a investire sulla terra e avviare per la prima volta una propria azienda: loro potrebbero accedere agli aiuti forfettari pari a 40mila euro per ogni giovane agricoltore.
«I bandi previsti dovrebbero essere circa 50 – precisa Vigo – e in queste settimane ci stiamo impegnando come ordine degli agronomi per diffondere quanto più possibile le informazioni. Siamo professionisti e vogliamo indirizzare i giovani agricoltori verso il bando più adatto a loro, con l’obiettivo di far comprendere il nostro ruolo che non è certo quello del riempicarte, come qualcuno si ostina a pensare, ma che deve essere di guida e indirizzo all’attività agricola».
Naturalmente i fondi non verranno erogati in un’unica soluzione: i vincitori dei bandi, infatti, riceveranno una parte (circa il 60 per cento) nella fase iniziale del progetto e la restante somma al raggiungimento degli obiettivi fissati nel piano aziendale. Ma i bandi riguarderanno anche l’ammodernamento strutturale, gli investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agroindustriali, l’imboschimento e il mantenimento delle aree imboschite, giusto per citarne alcuni. Spazio anche alle start up extra-agricole in aree rurali: in questo caso i progetti più validi potrebbero accedere a un aiuto forfettario di 24mila euro, anche in questo caso subordinato alla presentazione di un piano aziendale.
E se il piano di sviluppo rurale guarda con attenzione alle esigenze dei singoli agricoltori, non dimentica comunque di inserire una misura a favore dei gruppi di cooperazione tra almeno due soggetti (operatori agricoli, forestali, della filiera alimentare) e dei poli e delle reti di nuova costituzione o già esistenti che intraprendono nuovi progetti. In questo caso, ad essere premiati saranno i progetti di sviluppo di nuovi prodotti, processi, servizi o tecnologie, i progetti volti a recuperare prodotti, processi, pratiche o tecnologie tradizionali, i progetti innovativi, volti a migliorare l’efficienza ambientale, la sicurezza e la qualità dei processi e dei prodotti lungo la filiera, i progetti pilota. «Ce n’è davvero per tutti – conclude Vigo -. Come ordine degli agronomi saremo al fianco degli agricoltori, bando dopo bando, per indirizzarli verso la soluzione più adatta a ciascuno di loro».